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la Repubblica

Torino, nasce una bambina con il cuore fuori dal corpo: salvata dai chirurghi

La neonata ha una rara sindrome, cinque équipe e quaranta persone al lavoro già durante il parto per farla nascere e curarla

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Una bambina è nata con il cuore fuori dal corpo. I medici del  Sant'Anna le hanno salvato la vita con un parto che sembra quasi una storia di fantascienza. 

I genitori della piccola, una coppia Italo-indiana che ha scelto di lasciare l'India per venire a Torino, si erano informati e sapevano che l'ospedale torinese era uno dei pochi in grado di salvare la vita alla loro bambina. Si sono rivolti dal servizio di diagnostica dell'ospedale Sant'Anna di Andrea Sciarrone. Con le ultime ecografie avevano scoperto che la piccola soffriva di una rara sindrome che l'ha fatta crescere nell'utero della mamma senza sterno. Cuore e una parte del fegato si sono sviluppati fuori dal corpo. In termini medici questa situazione si chiama Ectopia Cordis, un'anomalia congenita molto rara, che colpisce meno di un bambino su un milione.

I medici del sant'Anna l'hanno fatta nascere chiudendo solo dopo la nascita gli organi rimasti fuori dal corpo. Durante la fase di diagnosi i medici si sono accorti che la bimba aveva anche una grossa massa in gola che non le permetteva di respirare. I chirurghi sono riusciti ad asportargliela. Il parto è stato programmato con un cesareo alla trentottesima settimana durante il quale solo la testa del feto con la massa che le ostruiva le vie respiratorie è stata estratta dall'utero per permettere alla bambina di continuare a ricevere ossigeno dalla placenta. I medici l'hanno intubata e solo a quel punto la bimba è potuta nascere in sicurezza. I chirurghi dell'equipe di Fabrizo Gennari si sono occupati del cuore e del fegato e hanno ricucito la pelle per tenere gli organi all'interno.

Ora, a una settimana dalla nascita, la piccola è ricoverata in terapia intensiva. Soltanto quando comincerà a prendere peso sarà possibile operarla per ricostruirle lo sterno e chiudere così la cassa toracica.

L'intervento si svolto nel blocco operatorio coordinato dalla dottoressa Simona Quaglia con il contributo del personale infermieristico coordinato da Roberta Gualandi. Hanno lavorato contemporaneamente almeno cinque équipe chirurgiche e mediche: l'équipe ostetrico ginecologica ed anestesiologica guidata da Saverio Danese, il neonatologo Mauro Vivalda della Terapia Intensiva Neonatale ospedaliera di Daniele Farina, il gruppo chirurgico ed anestesiologico pediatrico, composto dal responsabile della Otorinolaringoiatria, Paolo Tavormina, dal Direttore della Chirurgia pediatrica Fabrizio Gennari, da Sergio Grassitelli e da Valeria Mossetti della Anestesia e Rianimazione pediatrica del Dipartimento di Patologia e Cura del bambino "Regina Margherita", diretto da Franca Fagioli. L'equipe della chirurgia plastica di Ernesto Pepe si è occupata di rimuovere la massa dalla cavità orale.

"Più di 40 persone tra medici ed infermieri di 3 diversi Dipartimenti del Regina Margherita e del Sant'Anna hanno lavorato in sinergia per offrire ad una neonata con una rarissima malformazione congenita la possibilità di nascere ed essere curata. Questa è l'ennesima dimostrazione che la Città della Salute di Torino, grazie alla collaborazione multidisciplinare ed alle proprie competenze, si conferma tra le eccellenze della Sanità italiana" dichiara il Giovanni La Valle, commissario della Città della Salute di Torino.