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Ftse Mib: un breakout ora porterebbe grandi rialzi. I titoli buy

Il Ftse Mib vive una fase poco chiara visto che ci sono spinte diverse a guidarlo: ecco quando posizionarsi e come. La view di Massimiliano De Marco.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Massimiliano De Marco, analista tecnico di Robotrend.com, con domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib è reduce da tre sedute in rialzo che lo hanno visto tornare a poca distanza da quota 18.000. C'è spazio per ulteriori sviluppi positivi nel breve?

Ci sono spinte diverse per gli indici azionari: da un lato, come nel caso degli Usa, le enormi quantità di liquidità iniettate o comunque promesse, spingono al rialzo, pur in presenza di un crollo degli utili.

Dall’altro lato troviamo le incertezze legate alla ripresa che ravvivano le tendenze al ribasso.

Il FTSE Mib riflette queste due spinte nel range in cui è imprigionato da due mesi, ovvero 16.500-18.000 punti, ed ogni tentativo di rottura viene subito respinto almeno per il momento.

Attenderei quindi una chiusura decisa del Ftse Mib fuori dal range per impegnarsi verso uno dei due lati: un breakout avrebbe come target area 19.500-20.000, mentre un breakdown riporterebbe nel mirino prima i recenti minimi in area 14.000 e poi quelli del 2012 a quota 12.000.

Bper Banca ieri ha messo a segno un rally a due cifre seguito da Mediobanca che ha guadagnato oltre il 5%. Cosa può dirci di questi due titoli?

Il movimento di BPER Banca è molto interessante perché sul daily ha fatto segnare un nuovo minimo divergente, ovvero con gli indicatori di momentum meno “forti” rispetto al minimo di marzo.

La reazione potrebbe portarlo velocemente verso i 2,5 euro, e se il titolo proseguisse, potrebbe segnalare un’inversione di trend.

Mediobanca al contrario non sembra aver concluso il movimento ribassista di lungo periodo, ma è plausibile un tentativo di superamento di area 6 euro, con possibile estensione a chiudere il gap a quota 7 euro prima di riprendere il trend.

Cosa può dirci in merito ai recenti movimenti di due industriali come Fca e Leonardo e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Sul medio periodo, entrambi i titoli sembrano non aver concluso i movimenti ribassisti, mentre è meno chiara la struttura di breve periodo.

Fca ha avuto bisogno di un gap per superare la resistenza in area 7,80 euro, livello che quindi rimane significativo per mantenere la tendenza rialzista, con 8,5 e 9,10 euro come possibili aree target.

Leonardo invece incontra una resistenza a 6,55-6,89 euro, mentre perdere quota 5,50 euro sarebbe un primo segnale di ripresa del trend ribassista verso i minimi.

Alla luce dei prezzi del petrolio, quali strategie ci può suggerire per due titoli del settore oil come ENI e Saipem?

Per ENI credo che area 9,20-9,30 euro possa rappresentare una forte resistenza, area chiave per capire se la chiusura del gap a 10,12 euro rappresenta un massimo di medio periodo e il titolo è destinato a tornare verso i 6 euro.

Un primo segnale in questa direzione sarebbe inviato da ENI con la perdita di area 7,9 euro.

Saipem mostra ancora debolezza, mantenendo un range molto stretto: sotto 2,08 euro il target più probabile sarebbe verso area 1,6 euro, mentre al rialzo sopra 2,4 euro sarebbe possibile un'estensione fino a 2,8 euro per chiudere il gap di inizio marzo.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase e a quali consiglia di guardare ora?

Devo ammettere che è una fase davvero poco chiara, considerato le due spinte di cui parlavo inizialmente.
Ogni volta che l’indice sembrava avviato ad un breakdown è stato evitato con forti inversioni, anch’esse però poi esauritesi.

Anche i grafici di molti titoli lasciano aperta la porta ad un verso ed all’altro, quindi preferirei vedere una rottura convinta del range degli ultimi due mesi prima di impegnarmi.

Nei periodi di incertezza come questa consiglio di limitarsi a vivere alla giornata con operatività intraday.