Camorra, i Casalesi dietro all’omicidio di Raffaele Lubrano, figlio del boss rivale
Indagini della Direzione distrettuale antimafia e dei carabinieri hanno indicato in Francesco Schiavone – detto Cicciariello, omonimo di Sandokan – appartenente al clan dei Casalesi, come il mandante dell’omicidio di Raffaele Lubrano, figlio del capoclan Vincenzo, ucciso a Pignataro Maggiore (Caserta), il 14 novembre del 2002.
by Valerio PapadiaQuesta mattina, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Schiavone, soprannominato Cicciariello, nato a Casal di Principe il 6 gennaio del 1953 – omonimo di Francesco Schiavone, boss dei Casalesi, detto Sandokan – già detenuto nel carcere di Novara: è ritenuto il mandante dell'omicidio di Raffale Lubrano, detto Lello, figlio del capoclan Vincenzo, ucciso a Pignataro Maggiore, nella provincia di Caserta, il 14 novembre del 2002. La misura di custodia cautelare scaturisce da un'attività investigativa iniziata nel 2019, che ha rivelato come l'omicidio di Raffaele Lubrano sia riconducibile alla guerra scaturita tra il clan dei Casalesi e quello locale dei Lubrano-Ligato, per il controllo degli affari illeciti sul territorio di Pignataro Maggiore.
L'omicidio di Raffaele Lubrano
Il 14 novembre del 2002, Raffaele Lubrano aveva appena lasciata la sua azienda, a Pignataro Maggiore quando, a bordo della propria vettura, venne raggiunto e affiancato dai killer, che lo crivellarono di colpi d'arma da fuoco. Nonostante le ferite, Lubrano riuscì a guidare fino al centro abitato, dove fu però raggiunto dai sicari, che lo finirono. I killer poi, dopo la fuga, abbandonarono l'automobile utilizzata per l'omicidio – che era stata rubata – e la bruciarono.