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(foto: Win McNamee/Getty Images)

Per la prima volta Twitter ha contestualizzato tweet “imprecisi” di Donald Trump

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Twitter ha segnalato alcuni tweet in cui Trump raccontava menzogne sul voto per corrispondenza, reindirizzando gli utenti ad articoli di testate autorevoli. Il presidente ha accusato il social network di limitare la libertà di parola

Twitter ha da tempo annunciato l’introduzione di nuove regole per identificare tweet contenenti fake news o notizie inesatte, reindirizzando l’utente a una o più pagine informative in cui si spiega il motivo della segnalazione. Nonostante svariate dichiarazioni errate e false – come quelle riguardanti l’origine del coronavirus, che hanno fatto di Donald Trump uno dei politici che diffondono più disinformazione al mondo secondo l’organizzazione NewsGuard – nella sera italiana del 26 maggio per la prima volta il social network ha deciso di segnalare due tweet del presidente degli Stati Uniti perché “contengono informazioni potenzialmente fuorvianti che sono state etichettate per fornire ulteriore contesto”, come ha spiegato un portavoce dell’azienda al New York Times.

Trump nei tweet finiti sotto la lente del nuovo meccanismo si è espresso sul voto per corrispondenza, sostenendo che è una pratica falsata perché le schede saranno rubate, e che il governatore democratico della California starebbe influenzando gli elettori con l’invio di schede anche a chi non dovrebbe riceverle. Twitter ha applicato un bollino blu con un punto esclamativo su quanto scritto dal presidente e indirizzato – con una spiegazione di poche righe – gli utenti agli articoli pubblicati sull’argomento da testate autorevoli come Cnn, Washington Post e The Hill

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I tweet di Trump

La policy di Twitter sulle fake news

La reazione di Trump è stata quella di accusare Twitter di interferire con la compagna elettorale per le presidenziali del 2020 e di limitare la libertà di parola. Un’obiezione peraltro non soltanto sua: chi decide che la versione della Cnn è quella giusta? Cosa rende una testata autorevole?, si sono chiesti in molti, specie fra i sostenitori del presidente.

Il confine tra fake news e libertà d’espressione può tuttavia essere molto labile e, infatti, come ricorda il Washington Post, ci sono state più occasioni in cui il social network, prima di approvare le nuove regole, aveva deciso di lasciar correre, attirandosi numerose critiche da esperti e commentatori politici. La tesi della società di Jack Dorsey era che il contenuto, anche se scorretto o fuorviante, fosse d’interesse pubblico e, quindi, non poteva essere rimosso perché necessario per il dibattito politico. Ma l’approccio di Twitter alla questione è cambiato durante la pandemia di coronavirus, in cui teorie del complotto e prive di evidenza scientifica sono diventate sempre più numerose, con effetti potenzialmente deleteri. “I social network hanno un ruolo fondamentale nella vita politica di un paese e, proprio per questo, è necessario controllare cosa viene condiviso. Se Twitter ha cambiato idea sull’argomento significa che ha compreso come certe notizie possano influire sulla tenuta democratica di uno stato, ha spiegato al Post Joshua Pasek, professore associato di comunicazione e media all’Università del Michigan.

Secondo altri esperti, segnalare un contenuto con una spunta non serve a distogliere l’attenzione degli utenti dalla notizia falsa: per evitare che si diffonda, il tweet dovrebbe essere rimosso. Il punto è che, per i già citati motivi di interesse pubblico, Twitter e altre società tecnologiche riservano ai leader mondiali degli standard diversi rispetto agli utenti comuni: anche se viola i termini e condizioni del sito, vige il criterio di notiziabilità.