“HANNO SBAGLIATO MANOVRA” – TROVATO IL CORPO DELL’ASPIRANTE PILOTA INTRAPPOLATO NELL’AEREO BIPOSTO PRECIPITATO NEL TEVERE – I TESTIMONI SOSTENGONO DI AVERE VISTO DEI MOVIMENTI ‘NON IN LINEA’ EFFETTUATI DALL'AEREO IL CHE NON ESCLUDEREBBE ANCHE L'IPOTESI DI UN ERRORE UMANO OLTRE A QUELLA DI UN GUASTO…
Alessia Marani per “il Messaggero”
Alle 18.30 di ieri è arrivata la conferma ufficiale: il corpo di Daniele Papa, aspirante pilota di 23 anni, è rimasto intrappolato nel biposto precipitato lunedì nel Tevere, vicino all'Aeroporto dell'Urbe. Quando il primo palombaro dei Vigili del fuoco ha raggiunto il velivolo a una profondità di 10 metri, ha scorto tra l'acqua torbida la sagoma del ragazzo, regolarmente posizionato sul sedile dell'allievo, ancora stretto alla cintura. Il vigile lo ha ulteriormente assicurato con un cordino, quindi è risalito.
Un dolore immenso per i familiari arrivati da Cerveteri per seguire i soccorsi, il papà è un comandante Alitalia, la sorella una giovane atleta. Il magistrato ha dato il benestare per il recupero del corpo insieme al biposto, un Diamond DA 20 di nuova generazione, immesso in Italia alla fine del 2019.
Le operazioni saranno eseguite oggi: il biposto verrà issato con cura e posto su dei galleggianti. Il tutto verrà effettuato con estrema cura per evitare ulteriori danni compromettendo lo scenario delle indagini. Il piccolo aereo era stato individuato all'1.15 della notte dopo ore di intense ricerche anche della Polizia fluviale, grazie all'ausilio di un sonar. Era decollato alle 14.55 dalla pista sulla Salaria, poi aveva fatto due touch&go, manovre di rapido atterraggio e decollo usuali nelle lezioni, ma alle 15.08 si è schiantato nel fiume, all'altezza di via Vitorchiano.
La parabola, durata 30 secondi, è stata osservata da alcuni testimoni, tra cui altri istruttori ai parcheggi. Alcuni sostengono di avere visto dei movimenti «non in linea» effettuati dall'aereo il che non escluderebbe, dunque, anche l'ipotesi di un errore umano oltre a quella di un guasto.
La cabina è a doppio comando, quindi, entrambi con azione di manovra. Accanto a Daniele c'era Giannandrea Cito, l'istruttore di 30 anni, «uno dei migliori della Scuola Urbe Areo», primo ufficiale della Ryanair. È lui stesso ad avere raccontato ai poliziotti del Flaminio, che hanno inviato una prima informativa sull'incidente in Procura, di avere concordato con l'allievo nei drammatici momenti dell'ammaraggio che «appena si tocca l'acqua, ci sganciamo e fuori». Ma Daniele non è riuscito a liberarsi dalla morsa della cintura, «mi sono anche ributtato in acqua per riprovare a disinserire quel maledetto gancio», ha detto Cito. Quando i soccorritori lo hanno trovato era sotto choc, ancora pieno di fango. Ha riportato un trauma toracico e fratture costali, ma le sue condizioni sono buone. La Scuola ha espresso il suo «profondo cordoglio alla famiglia di Papa».
LA VIGILANZA
L'aereo, dunque, era nuovo e con mille ore di volo. Sul sinistro è stata aperta anche un'inchiesta dell'Ansv, l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, che ha inviato un suo investigatore. Il Diamond non ha una scatola nera ma le comunicazioni tra la cabina di comando e la torre di controllo dell'Enav sono registrate. Negli elicotteri, per esempio, i piloti hanno l'obbligo di portarsi dietro un coltello proprio per spezzare la cintura se necessario, nei biposto no. Il report dell'Ansv potrà contenere anche «raccomandazioni di sicurezza, ai fini della prevenzione.
«Questi velivoli, così come i loro piloti e le Scuole - spiega l'ingegnere Claudio Eminente, direttore centrale vigilanza tecnica dell'Enac - sono tutti soggetti a normative e certificazioni europee su cui vengono effettuati controlli rigidi, se dovessero emergere criticità siamo pronti a intervenire». All'Urbe ci sono altre scuole di volo, al momento non sembrerebbe coinvolta nel sinistro l'organizzazione aeroportuale.