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A brescello due pastori se le suonano di santa ragione per il controllo di un pascolo

FAIDA PECORINA - A BRESCELLO DUE PASTORI SE LE SUONANO DI SANTA RAGIONE PER IL CONTROLLO DI UN PASCOLO - PRIMA LE DISCUSSIONI, POI LE MINACCE VIA MESSAGGIO FINO ALLA SCAZZOTTATA IN PRESENZA DELLA POLIZIA MUNICIPALE…


Tiziana Lapelosa per “Libero quotidiano”

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UN PASTORE E LE SUE PECORE

Sarà stata l' erba di ottima qualità, fresca e fogliosa, a spingere un pastore ad oltrepassare i confini e assicurare un ottimo pasto al suo gregge di circa duemila pecore. È successo una, due, tre volte. Ancora e poi ancora. Al punto che il proprietario del pascolo rimasto a secco, per mesi ha tentato di far ragionare il "rivale" chiedendogli di smetterla. Ma niente. Perché quel pastore 44enne trasferitosi dalla Sicilia al Nord, ha continuato a fare di testa sua, incurante delle richieste del collega 27enne che di pecore ne ha 400. Da qui alle liti il passaggio è stato breve, così come dalle liti alle minacce e alle aggressioni. E, quindi, alle denunce.

Sembra una storia di altri tempi. Invece è freschissima e arriva dall' Emilia Romagna, precisamente dalla Bassa Reggiana. È qui, a Brescello, che vive il pastore siciliano denunciato dai carabinieri per minacce e lesioni personali ai danni del 27enne reggiano, il cui pascolo - nell' area golenale del Po, a Fogarino di Guastalla - è stato "visitato" dal siciliano che l' ha sconfinato con le sue duemila pecore preferendolo alla sua di area, a Dosolo, nel Mantovano. Due pascoli divisi da un fiume.

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PECORE AL PASCOLO

PUGNO DURO

L' uomo, stando al racconto del giovane pastore, dopo aver assicurato al nemico il "ritorno" al proprio ovile, ha invece iniziato a minacciare di morte il 27enne attraverso messaggi sul telefonino, sia scritti che vocali. Alle minacce è seguito l' accordo per un incontro chiarificatore tra i due, che però è degenerato nonostante la presenza della polizia municipale a fare da "moderatore". Il siciliano, infatti, nonostante fosse in torto, ha colpito il giovane pastore con un pugno e solo a questo punto è stato fermato grazie all' intervento dei vigili. È quindi scattata la denuncia nei suoi confronti, mentre il 27enne è stato medicato in ospedale per via delle lesioni riportate e guaribili in pochi giorni.

Quella che vi abbiamo è una storia che sembra davvero uscita da un altro mondo, quello della pastorizia. Un mondo che invece esiste, è vivo e vegeto, e attira sempre più persone, affascinate da una vita fatta sì di sacrifici, ma anche di tante soddisfazioni che lo stare a contatto con la natura regala all' essere umano.

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IL PASTORE E LE SUE PECORE

MODA E CIBO

Negli ultimi anni, grazie anche all' aumentata richiesta di formaggi dall' estero e ai contributi che tale attività ha nei campi più svariati (si pensi alla moda, per esempio, o all' edilizia in cui la lana risulta essere un ottimo isolante termo acustico), è aumentato il numero di persone che ha scelto di dedicarsi a questa attività. In pochi anni, per esempio, circa duemila giovani si sono messi alla guida di un gregge abbandonando l' idea di una scrivania e di un ufficio. Conti alla mano, in Italia ad oggi si contano circa 6,2 milioni di pecore di 38 razze diverse.

«A livello nazionale la pastorizia è un mestiere ricco di tradizioni millenarie», osserva la Coldiretti, «come la transumanza che è stata proclamata patrimonio culturale immateriale dell' umanità l' 11 dicembre 2019». Un riconoscimento ottenuto soltanto pochi mesi fa, segno di quanto questo settore sia in fermento e quindi un «tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto» contro le insidie che ogni anno arrivano dall' estero .