Sassoli: se il recovery plan non sar
"SE IL RECOVERY PLAN NON SARÀ ALL'ALTEZZA DELLE AMBIZIONI, IL PARLAMENTO NON LO SOSTERRÀ" - DAVID SASSOLI FIUTA IL CETRIOLO PER L’ITALIA E MOSTRA I CANINI ALLA COMMISSIONE: “SIAMO AUTORITÀ DI BILANCIO E ABBIAMO L'ULTIMA PAROLA: TUTTO IL PERCORSO DEVE ESSERE CONVINCENTE. BISOGNA PARTIRE DAL RIVEDERE ALCUNE REGOLE DELLA DEMOCRAZIA COMUNITARIA, RENDERLE PIÙ SNELLE ED EFFICACI SENZA INCARTARSI CON DIRITTI DI VETO CHE BLOCCANO TUTTO…”
(ANSA) - "Se il Recovery Plan non sarà all'altezza delle ambizioni, il Parlamento non lo sosterrà". Lo dice, in una intervista alla Stampa, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli che chiede un progetto "che rafforzi le politiche di sviluppo, faciliti il Green Deal e la digitalizzazione, sostenga le economie in crisi. Perché, altrimenti, difficilmente il mercato si risolleverà".
Le misure del Piano devono essere "ambiziose", insiste il deputato democratico, certo che l'Europarlamento farà il 'cane da guardia'. "Siamo autorità di bilancio - assicura - e abbiamo l'ultima parola: tutto il percorso deve essere convincente". "Bisogna partire - spiega - dal rivedere alcune regole della democrazia comunitaria, renderle più snelle ed efficaci per consentire decisioni rapide, senza incartarsi con diritti di veto che bloccano tutto. In questi tre mesi abbiamo ricevuto segnali precisi dai cittadini.
È il momento di riprendere l'idea di una grande conferenza per la Democrazia. La Germania, presidente dell'Ue nel secondo semestre, è favorevole a farlo". In pratica, prosegue Sassoli, significa "indicare risposte ambiziose per il piano di ricostruzione e per l'orizzonte europeo dei prossimi 10 anni. A partire dall'attribuzione di maggiori competenze all'Ue", "quelle sanitarie, ad esempio, così da non farci cogliere impreparati dalle pandemie. Poi c'è necessità di proseguire il lavoro sulla difesa comune. Serve una politica europea sull'immigrazione e mi ha fatto piacere sentire che la cancelliera Merkel auspichi una riflessione su una fiscalità fondata su standard comuni".