Truffa Vodafone: un falso operatore propone di cambiare contratto
I falsi operatori di call center stanno di nuovo proponendo truffe subdole che fanno leva sull'emotività e sulla voglia di risparmio per i contratti di telefonia.
by Flavio MezzanotteLa più classica truffa di chi vende contratti di telefonia torna a tormentare gli utenti, i quali proprio in concomitanza della fine del lockdown sono pervasi da quella voglia di aria fresca che li potrebbe indurre a cambiare di tutto, anche il proprio gestore. I falsi operatori di call center hanno fiutato l’affare in questo periodo e stanno di nuovo proponendo truffe subdole che fanno leva sull’emotività e sull’urgenza del risparmio.
La somministrazione di telefonate da parte dell’operatore del proprio fornitore di linea telefonia è un modo per cogliere l’attenzione della potenziale vittima e agevolare la truffa. I soggetti cambiano, ma neanche troppo, come cambiano il personaggio che devono interpretare. Variano solo i nomi delle società coinvolte: una volta è Tim, una è Vodafone, una è Fastweb, oppure WindTre. E il più delle volte la leva che fa scattare il raggiro sono le rimodulazioni contrattuali.
Truffa Vodafone: un falso operatore propone di cambiare contratto
Nel caso specifico, la variazione dei costi in fattura è una pratica legale che gli operatori possono applicare ai contratti previa adeguata comunicazione ai clienti e regolari modalità di recesso. In molti però non prestano attenzione a queste rimodulazioni tariffarie e rimangono spesso scottati dalla fattura successiva.
Il più delle volte l’operatore prima desta l’attenzione della vittima sul fatto di essere stato rimodulato dal proprio gestore, poi propone al malcapitato di farlo contattare da un finto servizio a tutela del consumatore che finalizzerà la truffa. Nel cambio da Vodafone a TIM nessuno dei due brand è a conoscenza diretta di ciò che accade, e capita che all’utente venga indirizzata una fattura di chiusura del contratto con tutti i costi e le penali del caso.
Ora, i vari gestori sono a conoscenza di queste pratiche scorrette o presunte truffe, e poiché generano un flusso di cassa continuo preferiscono non verificare se poi i contratti sono regolari o meno. È una guerra senza quartiere per rubarsi i clienti dove le vittime siamo noi e i carnefici sono i telefonisti che si spacciano per qualunque personaggio sia utile a convincerci a fidarci di loro.
Dal punto della privacy c’è poco da fare, i nostri dati personali e di contatto passano da un call center all’altro in un vero e proprio mercato oscuro.