Risparmi e crisi, scatta l’esodo verso la Svizzera

Da quanto emerge d un’inchiesta del Sole 24 Ore, sarebbero aumentate di molto le telefonate di cittadini italiani interessati a trasferire denaro nel paese elvetico.

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La crisi economica in atto e la paura di una tassa patrimoniale hanno risvegliato l’interesse dei cittadini italiani per le banche svizzere. Un’inchiesta del Sole 24 Ore a firma di Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi ha analizzato questo fenomeno che, a differenza del passato, vedrebbe coinvolte non solo i milionari. “Ricevo telefonate dall’Italia quasi ogni giorno”, ha raccontato al Sole Enzo Caputo, fondatore dello studio legale Caputo & Partners, “chi mi chiama non rientra nel mio target, perché la clientela deve possedere almeno 500 mila euro per poter diversificare gli investimenti, ma mi interpellano perché sono preoccupati”.

Una sensazione che conferma anche il sostituto procuratore di Firenze Fabio Di Vizio, interpellato anche lui dal Sole e con grande esperienza nel contrasto all’evasione fiscale: “La mia sensazione”, ha detto, “è che ci sia un deflusso costante di risorse. La tendenza mi sembra abbastanza marcata e netta”. Mancano tuttavia numeri certi per quantificare la reale dimensione del fenomeno in corso. Alcune stime le aveva messe insieme il Dipartimento per la fiscalità generale e l’unione doganale della Commissione europea, secondo le quali nei paradisi fiscali ci sarebbero almeno 142 miliardi di euro nascosti da contribuenti italiani. È una cifra pari all’8,1% del Pil, ma potrebbe essere anche una stima al ribasso.

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