Dosei Mansion Volume 4, la recensione | Cultura Pop

Come ormai di consueto da quattro settimane a questa parte, proseguiamo con la storia di Dosei Mansion, la nuova serie manga facente parte di Aiken, inserita nella collana fumettistica edita da Bao Publishing. Ricordiamo che in Aiken rientrano anche altri manga come Fiori di Biscotto, HenshinI doni di Edo, Nuvole bianche e Le anime di Edo, ma mentre tutti questi elencati sono dei volumi autoconclusivi, Dosei Mansion è l’unica serie della collana composta da ben sette volumi. Noi abbiamo già recensito i primi tre volumi e oggi continuiamo a raccontare le avventure di Mitsu e compagni con la recensione di Dosei Mansion Volume 4.

Dosei Mansion Volume 4: un inaspettato capovolgimento di fronte

Nel Volume 3 avevamo osservato un cambiamento radicale nel carattere di Mitsu che, giorno dopo giorno, era riuscito ad acquisire molta più consapevolezza di se stesso e della sua valenza nella società. Pur non abbandonando il lato gentile, premuroso e dedito al lavoro, il ragazzo ha iniziato a mostrare anche una sua compostezza e autorevolezza dinnanzi a clienti fin troppo esigenti e dalle richieste tutt’altro che banali. Il terzo capitolo di Dosei Mansion ha permesso, inoltre, di stabilire delle nette demarcazioni tra i vari personaggi della storia comprendendo ulteriormente che alcuni di loro hanno degli emblematici scheletri nell’armadio collegati all’incidente del padre di Mitsu, il signor Akitoshi.

https://www.tomshw.it/images/images/2020/05/dosei-mansion-volume-4-95471.jpg

Dosei Mansion Volume 4, invece, ha subito inizio con Mitsu che si prepara per sostenere l’esame con il quale potrà ottenere la Licenza di Primo Livello. Proprio durante uno dei momenti più concitati della sua preparazione, uno dei suoi colleghi, nonché amico e quasi secondo padre, il signor Kageyama, rimane vittima di un incidente. Quest’ultimo, quindi, è costretto a prendere un’importante e inaspettata decisione riguardo alla sua vita, al lavoro e al suo futuro in generale. Il signor Kageyama era uno dei più esperti lavavetri dell’associazione, pertanto senza di lui ognuno vede un aumento netto delle responsabilità anche non direttamente proporzionale all’esperienza maturata. Proprio per questo motivo, le tensioni che prima erano semplicemente accennate nei confronti di Mitsu ricollegabili alla sua giovane età, diventano subito evidenti e si trasformano in ostacoli insormontabili che portano ad una serie di scontri verbali poco velati tra il ragazzo e i lavavetri di lunga data. Questi sono causa anche di alcune disattenzioni durante il lavoro che finiscono per interessare le inermi giovani reclute. I classici clienti di Mitsu, interessati a parlare con il ragazzo di ogni loro vicissitudine privata, non mancano e questa volta acquisiscono un’importanza maggiore così come quella posta al signor Souta che nel frattempo procede nel suo progetto segreto avviato già nel terzo volume, ovvero costruire un veicolo che possa scendere sulla Terra non solo per onorare la memoria di Akitoshi, ma soprattutto per scoprire se il lavoro di ricerca svolto ufficialmente anni prima sia stato effettivamente funzionale e corretto.

Lo stile artistico e narrativo cambia coerentemente alla storia

Mancano tre volumi alla conclusione della serie creata da Hisae Iwaoka e l’avvicinamento al finale è palese. L’autrice decide quindi di porre il giovane Mitsu dinnanzi a delle scelte non facili, adulte e mature che potrebbero cambiare per sempre la sua vita e quella delle persone a lui più vicine. In poche parole, se la storia finora ha seguito dei binari prestabiliti e abbastanza lineari, adesso prende delle pieghe inaspettate che in parte erano state accennate nel terzo volume. In Dosei Mansion Volume 4 il lavoro di Mitsu e l’incidente del padre non sono più i capisaldi narrativi, ma diventano un contorno per spingere i personaggi a seguire un altro binario: il raggiungimento della desiderata, ma altrettanto pericolosa Terra. A tal proposito cambia anche un altro elemento predominante nei tre capitoli precedenti: la solitudine come elemento principe della società futuristica immaginata da Iwaoka che non tiene conto del ceto sociale, dell’età e del sesso. A poco a poco Mitsu, i compagni e anche gli stessi clienti hanno cercato di comprendere quanto in realtà sia importante il senso di comunità, il dialogo e la compagnia, ma è con il quarto volume che questi aspetti divengono centrali.

https://www.tomshw.it/images/images/2020/05/dosei-mansion-volume-4-95470.jpg

A tal proposito i clienti e i vari personaggi secondari che Mitsu e compagni hanno sempre incontrato nei volumi precedenti, acquisiscono un’importanza maggiore divenendo elementi organici e fondamentali per la trama. Finora, infatti, tutti i personaggi secondari sono serviti per mettere in mostra la psicologia e il carattere di Mitsu, ma un po’ come accaduto già nel terzo volume con Souta e Kayo, anche qui facciamo la conoscenza di altri clienti che diventano fondamentali per il proseguimento della storia. Si tratta di un’operazione narrativa decisamente più vicina ad una sorta di rivoluzione da parte dell’autrice e come ogni stravolgimento ci sono dei punti incredibilmente riusciti e altri da sistemare e levigare. Tra quest’ultimi spicca decisamente la rapidità con cui vengono descritti e raccontati alcuni eventi: Dosei Mansion, infatti, lo abbiamo apprezzato principalmente per la sua compostezza e lentezza, forse anche fin troppo eccessiva soprattutto nei primi volumi. In questo caso, invece, osserviamo uno stravolgimento netto, quasi disorganico, con una rapidità innaturale di alcuni eventi impostata per porre fine ad alcune sottotrame e aprirne altre che porteranno alla conclusione della serie.

https://www.tomshw.it/images/images/2020/05/dosei-mansion-volume-4-95472.jpg

Questo cambiamento è osservabile anche nello stile artistico che resta sempre su livelli molto alti, ma diventa molto più espressivo e movimentato nonostante le fisionomie restino legate al panorama kawaii. Per rappresentare la cinetica, quindi, le tavole si mostrano più stilizzate, ma ugualmente dettagliate e cambiano anche le inquadrature che questa volta si arricchiscono di un campo visivo più ampio e distante dai protagonisti o dai personaggi in generale. Tutto ciò non fa altro che creare una sorta di antitesi tra il senso di comunità richiesto e voluto dai personaggi e il senso di alienità e distanza che in realtà la società vive. C’è anche spazio per una ricerca maggiore del chiaroscuro in alcune tavole che vogliono mostrare la segretezza di un evento, ma a sua volta la bontà del gesto.

Il punto di vista editoriale

Per quanto riguarda la componente editoriale, Dosei Mansion Volume 4 si riconferma ancora una volta un prodotto di ottima qualità. La copertina flessibile è arricchita, come sempre, con una sovraccoperta di pregevole fattura caratterizzata anch’essa dalla presenza di disegni eleganti, dolci e colorati con colori tenui. Sempre piacevole l’idea di Bao Publishing di inserire anche il titolo originale giapponese (土星マンション) nel bordo laterale. La rilegatura è robusta e resistente e la qualità della carta è di ottima manifattura con una buona grammatura e ruvidità per esaltare i disegni.

Conclusioni

Con Dosei Mansion Volume 4 l’autrice Hisae Iwaoka ha voluto costruire un ponte tra la storia lineare che finora abbiamo imparato a conoscere e la conclusione che si avvicina sempre più. Il binario della vita di Mitsu, per la prima volta, vede la presenza di una biforcazione fondamentale per sé e per quella dei suoi compagni. Il senso di morbidezza e di rilassatezza dei precedenti capitoli si assottiglia trasformandosi in scontri e rapidità narrativa e stilistica. Una vera e propria rivoluzione non sempre riuscita, ma decisamente necessaria per vivacizzare il racconto e avviare il lettore verso un finale che si preannuncia di grande impatto emotivo e narrativo.