Coronavirus Brasile: 24.593 morti, 394.507 casi/ Bolsonaro: “È una banale influenza”

Aumentano i morti per Coronavirus in Brasile, ma potrebbero essere molti di più senza la teoria negazionista favorita da Jair Bolsonaro

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Il Coronavirus in Brasile continua a mietere vittime e contagi: dall’avvento della pandemia ad oggi, sono stati 394.507 i casi confermati, con un totale di 24.593 persone decedute dopo avere scoperto di aver contratto il Covid-19. Eppure, a Manaus, secondo quanto riferito da RaiNews, la popolazione si dice scettica sull’esistenza del virus, tanto da aver fatto fiorire la teoria del negazionismo: di fatto, tanti brasiliani ritengono che i loro parenti non siano morti a causa del Coronavirus e questo si traduce, probabilmente, in un bilancio sottostimato in termini di morti. Una reazione che, in assenza di test che possano comprovare la positività al virus da parte dei loro cari, potrebbe anche risultare comprensibile, visti anche i messaggi che giungono dal presidente Jair Bolsonaro, il quale ha spesso e volentieri minimizzato circa i rischi connessi alla pandemia. I medici e gli psicologi ritengono che questa forma di negazionismo sia proprio figlia delle sue parole, oltre che a un mix di disinformazione e mancanza di istruzione.

CORONAVIRUS BRASILE: PER BOLSONARO È SOLO “UN’INFLUENZA”

E pensare che il ruolo del presidente di uno Stato dovrebbe includere anche le attività di protezione e corretta informazione nei confronti del suo popolo. Ebbene, evidentemente Jair Bolsonaro non la pensa così, dal momento che ha più volte definito il Coronavirus “una banale influenza”, ribadendo come il clima di preoccupazione venutosi a creare attorno a tale argomento sia esagerato. Senza, per giunta, rinunciare a fare della facile ironia con i rappresentanti della carta stampata e del giornalismo online, ai quali, in riferimento a un quesito circa l’esatto numero dei defunti per Covid-19 in Brasile, Bolsonaro ha risposto: “Non sono mica un becchino”. L’aspetto più grave del suo atteggiamento risiede tuttavia nel fatto che il leader nazionale è davvero convinto di quello che dice, tanto da non aver adottato il lockdown imposto alla cittadinanza da altri Paesi mondiali e da avere addirittura provveduto a licenziare il ministro della Salute brasiliano per il sostegno manifestato nei confronti di chi invocava la quarantena.