Un titolo azionario che ha resistito al Covid-19, ma non ai ribassisti
by RedazioneIl titolo azionario Terna è uno dei pochi i cui conti hanno resistito allo tsunami Covid-19.
I dati del primo trimestre 2020, infatti, hanno mostrato un aumento dei ricavi che sono cresciuti del 5,7% a 567,5 milioni di euro, registrando un aumento di 30,5 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2019. Anche l’utile netto di gruppo, che da gennaio a marzo si è attestato a 186,6 milioni di euro, è cresciuto di 0,6 milioni di euro (+0,3%) rispetto ai 186,0 milioni di euro del primo trimestre 2019. L’aspetto che, però, maggiormente colpisce è l’aumento degli investimenti che sono cresciuti del 32,3% rispetto a un anno fa. D’altra parte che Terna sia una società molto orientata all’innovazione tecnologica è un aspetto di cui ci siamo già occupati in passato (clicca qui).
Sempre nella stessa assemblea è stato deliberato un dividendo per l’intero esercizio 2019 pari a 0,2495€ per azione. Deliberata la distribuzione di 0,1653€ per azione, a saldo dell’acconto sul dividendo di 0,0842€ per azione già posto in pagamento dal 20 novembre 2019. A questi livelli il dividendo totale ha un rendimento di oltre il 4%. Per chi, invece, dovesse comprare ora, il rendimento andrebbe calcolato considerando solo il saldo di 0,1653€ e, quindi, un rendimento del 2,8%. In ogni caso un rendimento niente male per un investimento delle durata inferiore a un mese.
Analisi grafica e previsionale sul titolo azionario Terna
Terna (MIL:TRN) ha chiuso la seduta del 26 maggio a 5,814€ in ribasso dello 0,75% rispetto alla seduta precedente. Da notare che trattasi di uno dei pochi titoli che durante la seduta hanno chiuso al ribasso.
Tuttavia la tendenza in corso sul time frame settimanale è rialzista con I° obiettivo di prezzo in area 6,052€. Una chiusura settimanale sopra questo livello aprirebbe le porte a una continuazione del rialzo fino al II° obiettivo di prezzo in area 7,5741€. La massima estensione del rialzo, poi, si trova in area 9,09€ (III° obiettivo di prezzo).
Una chiusura settimanale inferiore a 5,475€ metterebbe in crisi lo scenario rialzista. Per un’inversione permanente, invece, attendere chiusure settimanali inferiori a 5,1€.