Twitter smentisce Trump, e lui minaccia di chiudere i social
Twitter, la piattaforma social preferita da Donald Trump, applica il 'cartellino giallo' del fact checking allo stesso presidente degli Stati Uniti, suscitandone l'immediata reazione. Ad essere bollati come non veritieri, con conseguente avvertimento ai lettori di "verificare i fatti" sono stati due tweet nei quali il presidente Usa sostiene che il voto per posta, che alcuni Stati vogliono utilizzare nelle presidenziali di novembre per prevenire la diffusione del contagio da Covid-19, è soggetto a brogli. Nello smentire Trump, Twitter ha reindirizzato gli utenti verso una serie di articoli e fonti che confutano le sue affermazioni. Non era mai accaduto prima e Nick Pacillo, portavoce di Twitter, non ha voluto commentare sul fatto che il nuovo strumento di fact checking recentemente introdotto per contrastare la diffusione di fake news possa essere nuovamente applicato al presidente Usa. Trump, che ha un seguito di 80 milioni di follower, con un tweet ha accusato il social media di "interferire nelle elezioni presidenziali 2020" e ha a sua volta bollato come diffusori di fake news la Cnn e il Washington Post. Si tratta di due dei suoi bersagli preferiti e anche dei media verso i quali gli utenti venivano reindirizzati per verificare le sue affermazioni sul voto per posta.
"I repubblicani sentono che le piattaforme dei social media silenziano completamente le voci dei conservatori. Noi metteremo delle regole forti o li chiuderemo, prima che questo possa accadere", ha quindi minacciato il presidente Usa in un nuovo tweet. Il presidente è passato poi ad accusare i social media di tentativi di interferenze nelle ultime elezioni presidenziali: "Abbiamo visto quello che hanno tentato di fare, fallendo, nel 2016, non possiamo permettere che succeda una più sofisticata versione di questo di nuovo". "Social Media, cambiate comportamento, Ora!", ha concluso dopo aver fatto un collegamento con la questione del voto per posta, ribadendo che non permetterà "che si radichi nel nostro Paese" per evitare "brogli, falsi e furti di schede".