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Hertz fallisce ma paga 16 milioni di bonus ai dirigenti
Il giorno successivo al ricorso al Chapter 11, il colosso del noleggio ha versato i bonus ad alcuni dei suoi dirigenti tra cui il presidente Stone
by Gianluca SepeHertz, il colosso del noleggio auto con una storia ultracentenaria alle spalle, ha presentato un’istanza di fallimento negli Stati Uniti e in Canada in seguito alle profonda crisi vissuta in seguito al Coronavirus. Il colosso americano si è appellato alla procedura di riorganizzazione ‘Chapter 11‘, una sorta di amministrazione controllata che quindi non prevede una chiusura totale ma una riorganizzazione. Prima di questo step, che prevede solitamente misure drastiche per risollevare un’azienda che si trova in questa situazione, Hertz ha comunque dovuto versare circa 16 milioni di dollari in bonus ai suoi dirigenti, un’operazione portata avanti il giorno successivo al ricorso al Chapter 11.
Hertz, la bancarotta dopo oltre 100 anni di storia
Tra i beneficiari dei bonus figura anche il presidente e CEO Paul Stone, il quale ha ricevuto 700 mila dollari mentre sono 600.000 dollari quelli ricevuti dal vice presidente esecutivo e direttore finanziario Jamere Jackson. Hertz è fino ad ora una delle vittime più illustri del Coronavirus: anche se l’azienda già verteva in una situazione critica prima del Covid, con oltre 19 miliardi di debiti, l’epidemia e il conseguente lockdown hanno affossato il colosso del noleggio che vanta in tutto il mondo circa 38.000 dipendenti.