la Repubblica
Autocertificazione per i prestiti garantiti, disinnesco della mina-responsabilità per gli infortuni da Covid. Così cambia il decreto Imprese
Le modifiche approvate in commissione alla Camera, poi la fiducia e il passaggio al Senato
by a cura RAFFAELE RICCIARDIMILANO - Il decreto Liquidità o Imprese che dir si voglia è il testo noto soprattutto per contenere le garanzie statali sui prestiti erogati dalle banche alle aziende in difficoltà per la crisi del Covid 19.
Presentato l'8 aprile dal governo, è stato ritoccato in Commissione attività produttive alla Camera e si appresta a ricevere il via libera dell'Aula, con la fiducia del governo, per poi passare al Senato dove non sono in agenda ulteriori modifiche.
Prestiti garantiti, autocertificazioni e limite a 30 mila euro per la copertura totale?
Sul fronte delle erogazioni di liquidità, il decreto raccoglie le indicazioni sollevate in più occasioni da Bankitalia e Abi. Nonostante il ministro Gualtieri abbia ribadito in audizione al Parlamento che "permangono differenze di applicazione delle stesse misure da parte di alcuni istituti bancari che testimoniano come non siano le norme in sè a precludere una tempestiva ed efficiente erogazione dei prestiti garantiti alle imprese", con gli emendamenti si è deciso di rispondere alla necessità di accelerare le delibere dei prestiti.
Si prevede infatti che il documento centrale all'atto della richiesta sia l'autodichiarazione sul fatto che l'attività delle imprese sia stata ridotta per l'emergenza Covid o per il seguente lockdown. Si autocertificherà la correttezza dei dati trasmessi e l'impegno a utilizzare il denaro per i costi del personale, gli investimenti o a servizio del capitale circolante delle attività localizzate in Italia. Spinosa la questione sull'antimafia, che ha generato allarme: si dichiarerà infatti la conformità dell'azienda e dei suoi vertici rispetto alla normativa in materia e all'assenza di condanne penali relative agli ultimi cinque anni. Per facilitare i controlli ex-post, si prevede che il prestito venga erogato su un conto corrente dedicato che ne permetta il rintracciamento.
Quanto alla misura del prestito, per la fascia garantita al 100% dallo Stato (attraverso il Fondo di garanzia per le Pmi) il limite sale da 25 a 30 mila euro. Nella stessa taglia di erogazioni, sale da sei a dieci anni (sempre con due anni di preammortamento) il tempo utile per restituire il denaro. Tempo che sale fino a 30 anni quando si parla dei finanziamento fino a 800 mila euro che prevedono una garanzia pubblica all'80% che può salire alla totalità del valore erogato con il concorso di altri soggetti, quali i confidi.
Per i prestiti di taglia maggiore, la cui garanzia passa attraverso Sace, il divieto di distribuire dividendi viene esplicitato in 12 mesi dalla data della richiesta del prestito garantito (non al solo 2020). Entra poi il divieto esplicito di delocalizzare, per chi vi fa ricorso, mentre si estende al factoring la possibilità di fruire delle garanzie. Le coperture delle garanzie statali si estendono poi alle società in cui organismi pubblici detengano almeno il 25% del capitale. Ammesse alla garanzia anche le società tra professionisti. Tra le misure che hanno ricevuto il disco verde anche quella che riguarda le camere di commercio che, al fine di favorire l'accesso al credito delle Pmi potranno, anche con la costituzione di appositi fondi, concedere contributi alle piccole e medie imprese per contenere i costi del rilascio delle garanzie sui prestiti da parte del Fondo centrale di garanzia.
Rispetto alle potenziali garanzie stanziate dal governo, il livello di nuovi prestiti attivati dalle imprese italiane è inferiore a Spagna e Francia (fonte: Moody's)
Chiara la soddisfazione dell'Abi che nel commentare l'aggiornamento ai dati sulle garanzie (17 miliardi richiesti al Fondo di Garanzia al 25 maggio) ha rimarcato che "quando entrerà in vigore, con gli emendamenti finora approvati, la legge di conversione del Decreto legge 8 aprile, saranno semplificate le procedure delle domande di garanzia a Sace e al Fondo di garanzia".
Responsabilità penale per contagio Covid
Con l'articolo 29-bis, il testo modificato limita la responsabilità dei datori di lavoro in caso di contagio da Covid dei dipendenti, che sia riconosciuto dall'Inail come infortunio sul lavoro. Secondo la nuova norma, i datori adempiono all'obbligo di tutela delle condizioni di lavoro applicando le norme contenute nel protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid 19 negli ambienti di lavoro.
Credito d'imposta al 30% per le (mancate) fiere
Sempre in favore delle imprese si riconosce un credito d'imposta pari al 30 per cento delle spese sostenute dalle imprese per la partecipazione a fiere e manifestazioni commerciali all'estero che siano state disdette, in ragione dell'emergenza Covid.
Fondi anti-usura
La novità introdotta prevede che per l'esercizio 2020, in acconto sul saldo di fine esercizio, venga destinato al Fondo di prevenzione del fenomeno dell'usura il 20 per cento dell'attivo di esercizio del Fondo per interventi di solidarietà alle vittime dell'usura.
Golden Power estesa a siderurgico e agroalimentare
Il decreto ha via via ampliato i temi sul tavolo. Tra le modifiche, si sono allargate le maglie dei poteri speciali dello Stato sulle aziende operanti in determinati settori strategici includendo - fino alla fine dell'anno - l'applicabilità del cosiddetto Golden power ai settori agroalimentare e siderurgico "anche per perseguire l'ulteriore finalità di tutela del mantenimento dei livelli occupazionali e della produttività sul territorio nazionale".
Mutui e affitti su immobili pubblici
Estesa la platea di chi può richiedere la sospensione dei mutui prima casa. Via libera a ditte individuali e piccoli imprenditori, artigiani, piccoli commercianti e coloro che esercitano un'attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia. Si sospend infine il pagamento dei canoni dovuti dal 1° marzo al 31 luglio 2020 per l'uso, in concessione o in locazione, di beni immobili appartenenti allo Stato gestiti dall'Agenzia del demanio, destinati ad uso diverso da quello abitativo e non oggetto di uso governativo o di programmi di dismissione e di valorizzazione. Gli affitti andranno pagati (anche con rateazione) entro il 31 ottobre.