Evasione Fiscale: pagamento contanti addio, da luglio non sarà consentito
La nuova Legge di Bilancio impone limiti precisi sull'uso dei contanti. Trasgredirli significa incorrere nel reato di evasione fiscale ed in multe salate.
by Veronica D'AmicoDal 1° luglio 2020 i pagamenti contanti oltre una certa soglia non saranno più ammessi e così il Governo assesta un altro duro colpo all’evasione fiscale. A prevederlo l’ultima Legge di Bilancio che intende ripristinare la scarsa liquidità delle casse statali con un gettito fiscale efficiente. Una liquidità che è stata messa a dura prova dal lockdown e che è stata massicciamente impiegata negli ammortizzatori sociali. Non meraviglia dunque che per far sì che la macchina statale continui a sopravvivere il Governo faccia un giro di vite ulteriore all’evasione fiscale.
Così tutti i pagamenti o donazioni in contanti dai primi di luglio non potranno superare i 2000 euro e dovranno essere effettuati solo attraverso sistemi tracciabili. Una misura che abbasserà il tetto dei pagamenti cash sotto ai 1000 euro a partire dal 1° gennaio 2022. Le sanzioni per chi trasgredisce questa direttiva sono salatissime: nei casi più gravi si rischia fino ai 50.000 euro di multa.
Pagamenti, prestiti e donazioni: ecco cosa vieta la legge sull’utilizzo dei contanti.
Con l’arrivo dell’estate dunque nessun tipo di versamento contante che supera i 2000 euro potrà essere considerato lecito. Questo vale per tutti i tipi di pagamento, compresi prestiti e donazioni tra amici e congiunti. E’ dunque considerato illecito il regalo di uno zio o un nonno in termini di denaro contante che superi tale soglia. La Legge di Bilancio prevede in questo caso solo l’utilizzo di strumenti tracciabili come bonifici, assegni, carte di credito e tutto ciò che è dimostrabile davanti al Fisco.
Una stretta che come già accennato vedrà questo limite scendere ulteriormente sotto i mille euro da gennaio 2022. La pianificazione di nuove misure per stringere in una morsa l’evasione fiscale, vede l’Agenzia delle Entrate tra le principali fautrici di questa politica. Secondo l’istituto fiscale l’assenza di un limite all’uso dei contanti rende vita facile alle organizzazioni criminali dedite alla corruzione e al riciclaggio. Togliere ossigeno alla loro azione illecita è possibile solo riducendo ai minimi storici l’uso del contante in favore di una maggiore tracciabilità nei pagamenti.