I beniamini più amati dai presidenti

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Malgrado negli ultimi anni si sia prediletto il lato economico a quello passionale, molti degli attuali (e passati) presidenti di Serie A si sono dimostrati dei veri tifosi. Come tali anche loro negli anni hanno avuto e continuano ad avere dei propri pupilli, coccolati (ma anche odiati) nelle proprie squadre. 

Oggi vi raccontiamo chi sono questi giocatori. Preparatevi perché alcuni sono davvero improbabili. 

JUVENTUS – AGNELLI 

Dopo 10 anni alla guida della Juve, campioni del calibro di Cristiano Ronaldo, Gigi Buffon, Alex Del Piero o Pavel Nedved (sempre al suo fianco), crederete che uno dei pupilli di Andrea Agnelli sia uno di questi campioni. Vi state sbagliando. Il giocatore preferito del presidente bianconero è infatti Pablo Montero, ruvido difensore centrale che ha militato per quasi 10 anni tra le file della vecchia signora.

Il passato da difensore centrale avrà probabilmente influenzato la scelta, non lo possiamo sapere con certezza. Quello che sappiamo è che se fosse stato un altro difensore centrale l’idolo di Agnelli parleremo di un altro presidente in carica alla Juventus. Per farvi un’idea: 

INTER – MORATTI 

Massimo Moratti, come tutti sappiamo, ha dedicato tutta la sua vita (e molti risparmi) alla sua amata Inter. Il calciomercato per lui era un po’ come il nostro mercato a Fifa, spendere tantissimi milioni per comprarsi i migliori giocatori, ma soprattutto quelli che ci fanno impazzire con la palla tra i piedi. Ne sono passati molti così all’Inter, ma uno in particolare non uscirà mai dal cuore del presidente.

Stiamo parlando del Chino Recoba, che dopo l’esordio con doppietta al Brescia si è ritagliato un posto speciale nel cuore di Moratti. 

Come fare a non amare un giocatore capace di due simili prodezze? 

ROMA – SENSI 

Parliamo di un altro presidente che ha speso tutta la sua vita per la sua squadra del cuore. Franco Sensi è riuscito a riportare lo scudetto alla Roma dopo più di vent’anni, anche lui a suon di milioni spesi. Ma il giocatore che più era entrato nel cuore, fino ad essere considerato il figlio maschio mai avuto, è Francesco Totti, uno dei pochi a non essere costato un capitale al mai dimenticato presidente giallorosso. 

LIVORNO – SPINELLI 

Quando si pensa al Livorno si pensa immediatamente al focoso presidente Spinelli e al capitano storico della squadra, Cristiano Lucarelli. Non solo a noi viene spontaneo questo accostamento perché Lucarelli è il vero amore e odio del presidente granata. Adorato ed adulato quando tutto andava per il meglio e capro espiatorio quando la squadra era in difficoltà.

La colpa o il merito erano sempre e solo di un giocatore (poi allenatore), Cristiano Lucarelli. Come dar torto al presidente e non innamorarsi di un giocatore che con una squadra di provincia riesce a segnare ben 24 gol? 

PERUGIA – GAUCCI 

Il Perugia di fine anni Novanta inizio Duemila è forse una delle squadre più iconiche del calcio italiano moderno. Il tutto, a volte, sapientemente giostrato dall’ormai defunto presidente Gaucci. Una delle più grandi scoperte del presidente è stato Nakata, portato in Italia praticamente sconosciuto.

Dopo la doppietta segnata alla Juventus dal giapponese spopola la Perugia mania nel paese del Sol Levante, portando un insperato clamore e guadagno alla compagine umbra. Gaucci si innamorò del giapponese, ma anche dei guadagni che gli portò la vendita delle sue magliette in tutto il mondo. 

GENOA – PREZIOSI & MILAN – BERLUSCONI 

Menzione d’onore agli ultimi due presidenti, finiti in questo elenco per via ... delle proprie figlie. Non potevamo concludere l’articolo senza citare due giocatori che di diritto sono entrati nel cuore dei propri presidenti e delle proprie figlie. Parliamo di Miguel Veloso, che prima ha conquistato Preziosi a suon di buone prestazioni sul campo e poi il cuore della figlia. 

Discorso analogo, ma senza lieto fine, si può fare con Berlusconi, che da un giorno all’altro si è trovato Pato non sono a Milanello ma anche a casa. Il brasiliano infatti, come tutti sapete, è stato la fiamma della figlia dell’ex presidente rossonero, Barbara. È un caso che gli infortuni muscolari sono stati una costante nella carriera dei due giocatori in Italia?

A voi l’ardua sentenza. Intanto vi lasciamo con qualche prodezza sul rettangolo da gioco.