Figc, Gravina: «Se non si gioca il danno sarà di 500 milioni. Il calcio professionistico italiano dà 3,6 miliardi all'economia»
Solo l'immediato ritorno in campo consentirà al calcio italiano «di attutire il crollo dei ricavi sul breve periodo stimabili altrimenti in oltre 700 milioni, più di 500 generati dal blocco imposto dal Covid-19». Lo dichiara il presidente della Figc, Gabriele Gravina, in un intervento sulla piattaforma web dell'osservatorio «Riparte l'Italia», ricordando poi i numeri del settore occupazionale del mondo del pallone: «Occorre difendere 100 mila lavoratori, un milione e mezzo di tesserati e 4,7 miliardi di fatturato».
«Il fatturato diretto generato dal settore calcio è stimabile in 4,7 miliardi di euro. Di questa cifra, il 23% viene prodotto dai campionati dilettantistici e giovanili, dalla Figc e dalle leghe calcistiche (1,1 miliardi di euro), mentre il restante 77% (3,6 miliardi) dal settore professionistico, ovvero dal valore della produzione generato dai club di Serie A, Serie B e Serie C».
«Un dato che evidenza quanto il comparto professionistico rappresenti il principale attore all'interno del sistema calcio e dell'intero sport italiano. A questi dati, se si allarga lo spettro di analisi, vanno aggiunti anche quelli del 'Social Return On Investment Model', un algoritmo con il quale è stato analizzato il rilevante impatto socio-economico del calcio italiano dei quasi 1,1 milioni di calciatori e tesserati per la Figc, che risulta pari nel 2017-2018 a circa 3,01 miliardi di euro. I settori coinvolti sono quello economico (742,1 milioni di contributo diretto all'economia nazionale), sociale (1.051,4 milioni di risparmio economico generato dai benefici prodotti dall'attività calcistica) e sanitario (1.215,5 milioni in termini di risparmio della spesa sanitaria), insieme a quello delle performance sportive».
«Il calcio in Italia è lo sport più rappresentativo: coinvolge 4,6 milioni di praticanti, con circa 1,4 milioni di tesserati per la Figc, di cui 833.000 calciatori tesserati nell'ambito dell'attività giovanile (circa il 20% della popolazione italiana maschile tra i 5 e i 16 anni risulta tesserato per la Federcalcio). Ogni anno in Italia si disputano circa 570.000 partite ufficiali, ovvero 1.600 partite al giorno (una ogni 55 secondi). Dati e trend che testimoniano quanto il calcio rappresenti il principale sistema sportivo italiano, se si considera anche il fatto che la FIGC da sola incide per circa il 24% degli atleti tesserati per le 44 Federazioni Sportive Nazionali affiliate al Coni.