Specchio dei tempi, le lettere del 26 maggio
Un lettore scrive:
«Anche soltanto leggere il nuovo decreto sugli aiuti dello Stato è un impresa. Non parliamo della sua applicazione. Un aiuto per tutti di facile applicazione, rapido, sarebbe la riduzione delle imposte su gasolio e benzina, sulle bollette energetiche di luce, gas ed acqua. Nelle seconde case poi, peraltro in questo periodo non utilizzate, grazie ad un "regalo" di Renzi, si paga uno sproposito rispetto al costo dell’energia consumata. E poi c’è l’Imu. Che andrebbe eliminata o ridotta per il 2020. E cosa dire delle imposte di registro sulla successione? Un furto del 3% in un momento in cui migliaia di persone hanno perso i loro cari. Trovo scandaloso che nessuno al governo ci abbia pensato».
Francesco Germinario
Una lettrice scrive:
«Sono una mamma invalida di 4 figli: il più piccolo ha 3 mesi, il ragazzino di 12 anni e ha anche un invalidità. Sono 10 anni che faccio la domanda alle case popolari, ma non entro mai in graduatoria e non capisco perché. Io mi sono ammalata di tumore 3 anni fa e da quel momento ho perso i miei lavori; percepisco una pensione di inabilità al lavoro e tra poco riceverò gli arretrati dell’ invalidità, mio marito fa il decoratore ma non è in regola, e fa quello che può. Viviamo in una casa che ha cucina è 5 metri x 5 e ci costa 575 euro al mese più il riscaldamento (100 euro) e non abbiamo un soggiorno. È una casa piccina e adesso che c'è il piccolino di 3 mesi si è fatta ancora più stretta.
«Non riusciamo a trovare un appartamento arredato in affitto perché vogliono una busta paga: la mia pensione di 800 euro non gli basta come garanzia. Io prego e spero che chi legge questa lettera conosca qualcuno che affitta appartamenti arredati di due camere cucina abitabile. E magari ci aiuti. Perché ne abbiamo davvero bisogno».
MF
Un lettore scrive:
«Sono svariati giorni che leggo lettere nelle quali si lamentano comportamenti del tutto trasgressivi (mascherine, assembramenti, ecc) ad opera di da giovani e di meno giovani. Le autorità si lanciano in proclami – che hanno le caratteristiche delle grida manzoniane – e che hanno gli stessi effetti. Come suggerito da “un cittadino attonito” si smetta con i proclami, e si metta la gente di fronte alle proprie responsabilità: chi non fa nulla per proteggersi, se poi viene colpito dal virus, si arrangi: il proverbio recita che “chi è causa del proprio male, pianga se stesso”. In merito poi alla lettrice “Elena” , non pianga per chi non si protegge e non invochi l’impiego delle forze dell’ordine, tanto sarebbe inutile».
Pier Luigi
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