Stay Home Stay Fit, l’allenamento studiato da Medicina dello sport

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La pandemia ha costretto le università a un trasloco online. Da fine febbraio, da remoto si fanno lezioni, esami, ci si laurea. Ma molti atenei sono andati oltre la semplice riorganizzazione della didattica: l’emergenza ha visto nascere progetti di ricerca originali, nuovi corsi. Grande impegno è stato messo in iniziative sociali e culturali aperte alla popolazione. La «terza mission», dopo l’insegnamento e la ricerca, è avvicinare la scienza alla società. Tanti gli esempi: dall’università di Cagliari, che dal 15 maggio trasmette online la serie web «The Shifters», per diffondere conoscenze scientifiche e combattere bufale e fake news; a quella di Trento, che ha attivato sistemi di automazione e gestione robotica per analizzare i tamponi e verificare la presenza di Covid-19. Nei giorni delle code chilometriche davanti ai supermercati, un team della Sapienza di Roma ha realizzato sito e app «ColliGo», per ordinare la spesa nelle botteghe di quartiere. Mentre gli esperti del Politecnico di Torino hanno messo a punto le linee guida per il ritorno al lavoro nella Fase 2: utilizzo corretto di dispositivi di prevenzione del contagio, distanziamento, sanificazione dei luoghi. Numerosi poi i risultati scientifici, i progetti di ricerca interdisciplinare, le terapie sperimentali per curare il coronavirus. Quando la crisi si esaurirà, si potrà guardare alle università italiane, promotrici di modelli di intervento rapidi e efficaci, come ai motori della ripartenza.