Sarnico, la storia d’amore
da Campiello del sindaco scrittore (della Lega)
Giorgio Bertazzoli selezionato da Mondadori per concorrere al prestigioso Premio. Nel romanzo, il protagonista ha il suo nome ma al centro c’è una donna che fu la sua musa: «I fatti narrati sono per metà vissuti da me o dagli amici»
by Rosanna ScardiRiconoscimento prestigioso per Giorgio Bertazzoli, il sindaco (della Lega) di Sarnico dalle tante passioni, selezionato per concorrere al Premio Campiello, secondo in Italia solo allo Strega. L’autore è stato presentato da Mondadori che ha pubblicato il suo primo romanzo, «L’amore pensato».
Nato nel 1962 per volontà degli industriali del Veneto, il nome del premio richiama la Venezia settecentesca delle calli e dei campielli. Per avere un’idea della sua importanza, la prima edizione è stata vinta da Primo Levi per «La tregua», l’ultima da Andrea Tarabbia con «Madrigale senza suono». La cinquina dei finalisti sarà resa nota il primo giugno.
Vent’anni
Il romanzo di Bertazzoli è uscito l’anno scorso, quando è stato rieletto per la seconda volta primo cittadino, carica che ricopre dal 2014. Ma la stesura letteraria è durata quasi vent’anni. E, tra le righe del romanzo, dalle oltre 400 pagine, ambientato tra Bergamo e Brescia, c’è molto dei suoi trascorsi personali. A partire dal protagonista bergamasco, che ha il suo stesso nome, Giorgio. E dal suo amore giovanile per Daniela.
«I fatti narrati per metà sono vicende vissute da me o miei amici, per l’altra metà romanzati, come dice Virginia Woolf la scrittura è un’arte impura infettata dalla vita — racconta il sindaco di Sarnico, 40 anni —. La storia narra del mio amore, nato al primo sguardo, vent’anni fa, per una donna, allora già impegnata e più grande di me che è stata per anni la mia musa. Il titolo allude al vero sentimento, che dura nel tempo perché c’è una complicità mentale, credi nel progetto. Al contrario, un colpo di fulmine alla «9 settimane e mezzo» spesso ha lo stesso esito di un mare in burrasca. Le onde rischiano di ributtarti sulla spiaggia. L’amore per Daniela si colloca tra il reale e il vissuto».
Artista
Durante la lunga gestazione del testo, Bertazzoli ha fatto tanto altro, ha scritto saggi e poesie: l’ultima è la raccolta «La silloge della rosa», 100 poesie d’amore, uscita da poco. Non solo: è professore di Lettere, storia e filosofia all’istituto superiore «Serafino Riva» di Sarnico, è fotografo, critico d’arte e editore del mensile «Il Giornale del Basso Sebino» e giornalista pubblicista. Come pittore, è apprezzato per le splendide donne fiore alla Matisse e le opere espressioniste, tanto da aver conquistato Vittorio Sgarbi e tenuto mostre nella Penisola e internazionali. Tutto questo l’ha portato avanti senza mai abbandonare il suo romanzo.
La trama
La trama non può essere spoilerata: si sa che i due protagonisti si incontrano in treno. Rincorrono se stessi e i loro sogni. E, come le tante fermate del viaggio, metafora della vita, si intrecciano altrettante vicende. La stazione di Bergamo è l’ambientazione dell’inizio. «Ho voluto che ci fosse un rimando ad Anna Karenina», chiarisce il narratore. Il libro è, infatti, ricco di citazioni, scenari e situazioni, ironia e delicatezza, oltre a digressioni nella storia, altra sua passione: ci sono il ‘700 di Casanova, gli anni ‘30 di D’Annunzio e gli anni ‘50 in America e Africa. Il libro concorre anche al Campiello Opera Prima, attribuito a un esordio letterario. Ma Bertazzoli, come si definisce? «Sono un sindaco artista, sempre più convinto che la bellezza salverà il mondo», conclude.