PowerEgg X in prova: il drone trasformabile che atterra sull'acqua
Un prodotto unico nel suo genere, o meglio due in uno: drone con videocamera Ultra HD stabilizzata su gimbal che all’occorrenza diventa camera a mano, il tutto con tracking del soggetto basato su intelligenza artificiale. Ma c’è ancora di più, come un kit per il volo con pioggia e atterraggio e decollo sull’acqua. Troppo bello per essere vero?
by Paolo CentofantiSi chiama PowerEgg X e non è il solito drone consumer. A cominciare dalla particolare forma che dà il nome al prodotto, a uovo appunto, PowerEgg è fuori dall’ordinario per diversi motivi: è prima di tutto un drone, pensato per effettuare riprese in volo, con una videocamera capace di riprendere in 4K a 60 fotogrammi al secondo, montata su un gimbal per la stabilizzazione. Scollegando le ali con i rotori e sostituendoli con un impugnatura, PowerEgg X diventa all’occorrenza anche una videocamera a mano, sempre stabilizzata grazie al gimbal. Aggiungiamo un processore e un sistema di riconoscimento delle immagini basato su intelligenza artificiale e in entrambi gli scenari PowerEgg X è capace di tracciare i soggetti delle riprese e mantenere un assetto stabilizzato indipendentemente da vibrazioni e spostamenti della telecamera. Tutto si controlla via app per smartphone, sia in modalità aerea che fissa, con un’interessante funzione in più: possibilità di registrare audio tramite lo smartphone e di sincronizzarlo automaticamente con le immagini riprese dalla videocamera. E per finire aggiungiamo pure un kit di accessori che consente al drone di diventare impermeabile per volare in condizioni di pioggia leggera e persino di atterrare e decollare sull’acqua. Con queste caratteristiche il prodotto di PowerVision sembra avere tutte le carte in regola per insidiare persino DJI. Il kit che abbiamo provato quello chiamato Wizard, che include anche gli accessori per rendere il drone impermeabile e capace di atterrare sull'acqua, dal costo di 1149 euro. Alternativamente è disponibile la versione "liscia" a 849 euro.
Un vero transformer
L’unità centrale sembra proprio un grosso uovo bianco, robusto e pesante: circa 520 grammi (di cui 237 grammi tutti di batteria) senza accessori collegati. A vista ci sono solo il tasto di accensione e una striscia di LED e se non sapessimo cos'è difficile capire di che dispositivo si tratti quando è chiuso.
Rimossa la copertura inferiore si svelano la videocamera montata sulla sua sospensione cardanica e il set di sensori per la navigazione in modalità drone: due sensori a ultrasuoni, più due fotocamere guardano verso il basso per il controllo dell’altitudine e l’analisi del terreno in fase di atterraggio, altre due fotocamere frontali misureranno la distanza da potenziali ostacoli.
Due pulsanti laterali permettono di sbloccare il coperchio superiore che dà accesso all’alloggio alla batteria “intelligente” da 3800 mAh, che garantisce circa 30 minuti di autonomia di volo. Sul fondo troviamo lo slot per una scheda di memoria microSD per la memorizzazione delle foto e dei filmati, per espandere i 6 GB di memoria interna che sicuramente non basteranno, specie per le riprese in 4K. Dietro due sportellini in gomma troviamo anche un connettore mini USB e uno USB-C, da utilizzare per lo scaricamento dei contenuti dalla memoria interna del drone, o anche dalla scheda microSD senza dover rimuovere la batteria.
Ai lati troviamo i grossi connettori che consentono di installare i supporti con i rotori per trasformare l’uovo in un quadricottero: questi sono rigidi e robusti e danno una buona sensazione di solidità al tatto. In generale, tutto il livello costruttivo del PowerEgg X ci è parso di ottimo livello: per contenere il peso tutto è realizzato in plastica, ma le finiture sono precise, non ci sono scricchiolii e pare un prodotto ben pensato, per quanto decisamente particolare: la forma dell’unità centrale non ne fa esattamente la videocamera più leggera o maneggevole ad esempio.
La videocamera è costituita da un’ottica con focale equivalente di 27mm e apertura f/1.8, con distanza di messa a fuoco minima di 1 metro. Il sensore è un 12 Megapixel da 1/2.8 pollici con un range ISO da 100 a 3200 in modalità video, che diventano 6400 con le immagini fisse. La risoluzione massima è di 4K a 60 Hz per i video (con opzioni a 24, 25, 30 e 50 Hz) e 4000x3000 pixel per le fotografie. La modalità slow motion consente di riprendere a 120 Hz in full HD e 240 Hz in 720p.
Controller ergonomico e robusto
Il sistema di controllo del drone è ibrido: in dotazione troviamo un vero e proprio telecomando con i classici stick che utilizzeremo per operare il velivolo, le cui funzionalità sono estese dall’accoppiamento allo smartphone (Android o iOS), che darà accesso tramite l’app Vision+ 2 al live feed della videocamera e a tutte le impostazioni di ripresa, più alle modalità di volo automatico. L’app non solo è essenziale per definire alcuni importanti parametri di volo, tra cui la quota per il rientro automatico del drone, la quota massima raggiungibile, l’attivazione del sistema di visione frontale e altro ancora, ma contiene di fatto tutta l’intelligenza artificiale. Secondo quanto confermatoci da PowerVision è l’app, che tramite il feed video ricevuto dalla videocamera, implementa il sistema di tracking del soggetto e di fatto pilota il drone per eseguire tutte le funzionalità di volo autonomo che vedremo nel dettaglio più avanti.
Oltre ai due stick per controllare rolling, pitch, altitudine, velocità del drone, il controller è dotato di due trigger per scattare foto e video, di una rotella per controllare l’inclinazione dell’obiettivo della videocamera e di selettore della modalità di volo: facile (velocità limitata a 1 m/s), normale (velocità massima di 10 m/s e angolo di volo massimo di 30 gradi), professionale (prestazioni massime). Infine troviamo il tasto per attivare la procedura di ritorno automatico, un tasto per lo stop di emergenza e infine un bottone customizzabile. Come per il PowerEgg X, anche in questo caso si tratta di un’unità ben costruita e dalla buona ergonomia, con un pratico supporto per lo smartphone. L’unico appunto è che le antenne ci sembrano un po’ piccole e con uno snodo che potrebbe essere uno dei punti più delicati. Il controller comunica con il drone utilizzando la banda dei 2,4 GHz e offre una range massimo di 3 km secondo il produttore.
Il cervello di tutto è l’app mobile
Come abbiamo visto l’app per smartphone è il vero cervello di tutto il sistema ed è essenziale sia che si utilizzi il PowerEgg X in modalità videocamera o drone. L’app Vision+ 2 è pensata per diversi prodotti PowerVision e non solo per il PowerEgg X, e come prima cosa dovremo selezionare a quale dispositivo vogliamo collegarci. In secondo luogo ci sarà da scegliere se collegarsi in modalità drone o videocamera e nel primo caso se in modalità normale o waterproof. L’interfaccia chiaramente cambia di molto da assetto da drone a videocamera, in modo da meglio accordarsi ai due tipi di utilizzo.
In modalità drone il layout è quello classico landscape con l’intero schermo dominato dal feed della videocamera e le altre informazioni sovraimpressione, in particolare modo i parametri di volo nella parte inferiore. Nella fascia superiore troviamo informazioni sullo stato del drone: connessione, modalità di volo, numero di satelliti GPS visibili, potenza del segnale e stato di carica della batteria del controller e del drone. Qui troviamo anche l’accesso al menù delle impostazioni del drone. Sul lato sinistro compare il menù per le funzioni di ripresa autonome, tasto per lanciare la procedura di decollo/atterraggio e pulsante per il ritorno automatico. Sulla destra infine troviamo i controlli della videocamera: passaggio da modalità foto a video, avvio registrazione e menù delle impostazioni della videocamera.
In modalità videocamera a mano, l’interfaccia di default è verticale e molto più scarna. Spariscono chiaramente tutte le funzionalità dedicate al volo, e troviamo essenzialmente le impostazioni del gimbal, con un touchpad che consente di orientare l’obiettivo e un selettore per passare dalla modalità tracking intelligente, a ripresa stabilizzata o FPV. Le impostazioni della fotocamera sono analoghe a quella della modalità drone, quindi con limitati controlli manuali (ISO e velocità otturatore), più le varie selezioni di formato. Sia in modalità drone che videocamera c'è la possibilità di registrare l’audio da smartphone per sincronizzarlo automaticamente con le riprese effettuate tramite PowerEgg X, che di per sé è priva di microfono. La registrazione in modalità drone dell'audio è tra le funzionalità più utili del nuovo PowerEgg X ed è stata finalmente aggiunta con l'ultima release dell'app per smartphone. Precedentemente la funzione non era disponibile.
Buono l'hardware, ma il software è da migliorare
Se a livello di design e di costruzione il PowerEgg X ci ha decisamente convinto, il software è risultato invece essere un po’ più immaturo. A causa del prolungarsi del lockdown e dell’impossibilità di muoversi, abbiamo testato il PowerEgg X lungo un periodo di diverse settimane passando in rassegna essenzialmente tre versioni di firmware e di applicazione. La prima release era decisamente instabile e non consentiva di riprendere in 4K a 60p con una sufficiente fluidità del video. Giunti alla terza release la maggior parte delle criticità sono scomparse ma non tutte. Il comportamento in volo del PowerEgg X è decisamente buono con un’ottima stabilità e reattività ai comandi. Allo stesso modo il gimbal consente di realizzare riprese perfettamente stabilizzate in ogni situazione.
Le funzioni tracciamento del soggetto con volo autonomo funzionano egregiamente, sia in modalità Trace che Parallel, con il drone che riesce a mantenere l’inquadratura in modo impeccabile. Purtroppo il vincolo di mantenere un’altitudine minima di 4 metri (per ragioni di sicurezza) non permette di realizzare inquadrature più ravvicinate e di effetto in questa modalità. Con l’impostazione Spotlight, è possibile inoltre sfruttare il gimbal su tre assi per utilizzare il drone come una camera fissa nel cielo, come se fosse su un palo, che segue però il soggetto.
Molto interessanti le modalità QuickShot, che consentono di creare delle clip molto dinamiche inquadrando il soggetto scegliendo tra volo autonomo circolare, a spirale, a ellisse o “a razzo”. Purtroppo se si imposta il formato video in 4K a 60p, il sistema di tracking “impazzisce” e il drone comincia a volare sbandando a destra e sinistra cercando di centrare il soggetto dell’inquadratura. PowerVision ci conferma che ciò dipende dal fatto che è l’app a impartire le istruzioni al drone utilizzando il feed proveniente dalla videocamera e che non potrebbe funzionare alla massima risoluzione. Peccato che ciò non sia specificato da nessuna parte, né nel manuale né nell’app. In effetti riducendo la frequenza a 30 Hz, le riprese QuickShot riescono egregiamente anche in risoluzione 4K.
La qualità di immagine è generalmente buona in 4K seppure l’esposizione al variare delle condizioni di illuminazione durante una ripresa non è sempre convincente. Occorre pianificare con attenzione l'inquadratura e l'esposizione, magari utilizzando i controlli manuali per ottenere i migliori risultati e soprattutto la consistenza tra una ripresa e l'altra. La qualità della compressione è discreta ma qualche artefatto è visibile (non è possibile regolare il livello di bitrate). Scendendo di risoluzione, da 4K a full HD, la qualità delle immagini degrada di molto, con decisa perdita di dettaglio non giustificata dalla sola riduzione della risoluzione. Meglio acquistare una scheda SD bella capiente e riprendere sempre in 4K. In ogni caso il drone è capace di riprendere immagini di sicuro effetto.
Il problema principale è costituito dalla stabilità dell’applicazione. Innanzitutto il range di controllo non è elevatissimo. Non ci siamo potuti allontanare molto dai centri abitati, per cui non abbiamo utilizzato il PowerEgg X in completa assenza di interferenze, ma spesso, specie quando il drone si trova sopra la nostra testa, tende a perdere troppo facilmente il segnale. Quando ciò accade, sovente succede che l’applicazione si chiude inaspettatamente lasciandoci ciechi e senza la possibilità di accedere ai comandi sullo schermo touch. Il radiocomando per fortuna continua a funzionare ed è possibile lanciare la modalità di ritorno automatico anche senza app, procedura che comunque parte in automatico quando il drone perde il segnale per diversi secondi. In un caso ci è capitato che l’app andasse in crash proprio dopo un atterraggio sull’acqua, ma non c’è modo di lanciare la procedura di decollo dal controller. Fortunatamente spegnendo e riaccendendo il controller e rilanciando l’app siamo riusciti a ripristinare il collegamento con il drone, ma chiaramente tutto ciò mina un po' la confidenza nel mezzo.
Per quanto riguarda il kit opzionale con custodia impermeabile e galleggianti, si tratta sicuramente di una possibilità molto interessante che però si scontra con dei limiti pratici. Sia che si voli con una pioggia leggera o che si atterri sull'acqua, il problema principale è ovviamente che dell'umidità se non vere e proprie gocce andranno a depositarsi anche sulla superficie della copertura davanti all'obiettivo, con il risultato che le riprese saranno più o meno inficiate da sfocature, riflessi e macchie. Dipende naturalmente da quale sia l'intento creativo, ma è un fattore di cui tenere conto. Anche con la copertura completamente asciutta, in ogni caso, la perdita di precisione dell'immagine è inevitabile. L'atterraggio sull'acqua funziona e non è diverso da quello sulla terra ferma. Resta il fatto che però gli schizzi sono inevitabili e finiscono per lasciare gocce davanti all'obiettivo rendendo difficoltose le successive riprese.
Una nota doverosa sulla modalità videocamera infine: anche in questo caso il controllo avviene unicamente solo via app, per cui l'effettiva praticità di utilizzo è decisamente limitata, perché andare in giro a riprendere con videocamera in una mano e smartphone nell'altra per poterla operare non è certo ottimale.
Con un peso a terra in assetto da drone di 862 grammi, il PowerEgg X rientra nei 900 grammi del nuovo regolamento europeo, il che teoricamente lo posizionerebbe in classe C1. Fino a al 2022 il PowerEgg X potrà però volare in categoria A2 con una distanza minima dalle persone di 50 metri e doppio attestato per il pilota. Fin tanto che rimarrà in vigore il regolamento ENAC, essendo il peso superiore a 250 grammi, è obbligatorio l’attestato per operazioni non critiche per il pilota e la registrazione del velivolo sul portale D-Flight.
PowerEgg X Wizard
prezzo di listino | 1.149,00 € |
Software ancora immaturo, ma la base hardware solida
La prova del drone PowerEgg X ci ha lasciato con mix di sensazioni. Da un lato abbiamo hardware decisamente interessante: ben costruito, con buone prestazioni in assetto di volo e una videocamera che è capace di riprendere immagini di buona qualità nelle giuste condizioni. L'applicazione è ben pensata in termini di funzionalità e la navigazione autonoma con tracking del soggetto funziona egregiamente (non alla massima qualità video però). Purtroppo l'app è anche molto instabile e va troppo spesso in crash, mettendo a repentaglio l'affidabilità del PowerEgg X come strumento per le riprese. Il kit con gli accessori per la cover impermeabile e l'atterraggio sull'acqua, se è vero che include una batteria aggiuntiva, alza non poco il prezzo finale. Dubbia la praticità della modalità camera a mano, visto che richiede tassativamente l'utilizzo dello smartphone per poter accedere a qualsiasi funzione, anche lo scatto di una semplice foto.
- 7.3
- Qualità: 7
- Longevità: 8
- Design: 8
- Semplicità: 6
- D-Factor: 8
- Prezzo: 7
Cosa ci piace
Buon livello costruttivo
Versatilità
Interessanti capacità di volo autonomo
Cosa non ci piace
Applicazione instabile
Prezzo elevato per il kit Wizard
Modalità videocamera poco pratica