Cos'è G.FAST, la più veloce delle connessioni fibra misto rame: fino a 1 Gigabit al secondo
La connessione G.FAST è nata ufficialmente nel 2014, come complemento per la distribuzione della fibra ottica: garantisce velocità fino a 1 Gigabit al secondo anche sfruttando l'ultimo miglio in rame.
by Massimiliano Di MarcoSi chiama G.FAST ed è la massima espressione delle connessione in fibra ottica misto rame. Il concetto è lo stesso delle VDSL: l'ultimo miglio è in rame, ma nel collegamento viene integrata anche la fibra ottica, nello specifico fino al punto di distribuzione. Cos'ha di diverso la G.FAST rispetto alla VDSL2? Può raggiungere larghezze di banda fino a 1 Gigabit al secondo nelle corte distanze. Velocità impensabili persino per le migliori VDSL2.
Standardizzato dall'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni nel 2014, il G.FAST è nato come complemento della strategia di diffusione della fibra ottica fino in casa (FTTH) offrendo agli operatori una scelta più economica ma comunque consistente. FAST è la sigla che sta per Fast Access to Subscriber Terminal.
Frequenze più elevate e fibra ottica fino al punto di distribuzione
Per prima cosa, la connessione G.FAST fa uso di frequenze più elevate rispetto alla VDSL2. Mentre quest'ultima può usare uno spettro fino a 35 MHz, la G.FAST usa anche i 106 MHz e i 212 MHz. Qua si pone, però, un problema: nel primo caso, la frequenza ricade nello spettro delle radio (tra 87,5 e 108 MHz); nel secondo caso, in quello di alcuni servizi militari e governativi.
Per sopperire alle interferenze, la G.FAST genera lo spettro di potenza, ossia la distribuzione delle frequenze su una data banda, in modo leggermente diverso rispetto alle radio e sfrutta il vectoring per ridurre il rumore e le interferenze dei cavi in rame del doppino telefonico, una caratteristica delle linee DSL più evolute.
Oltre alle frequenze più elevate, la G.FAST sfrutta un ulteriore elemento: il DSLAM (Digital Subscriber Line Access Multiplexer) viene installato in un punto di distribuzione più ravvicinato agli utenti rispetto all'armadio di strada. La fibra ottica arriva fino al punto di distribuzione (ecco perché si parla, nel caso di G.FAST, di Fiber to the distribution point o FTTdp), al quale sono collegate le varie unità immobiliari; di conseguenza, il cavo in rame è più corto rispetto alle connessioni VDSL.
Il vantaggio della G.FAST rispetto a una FTTH, quindi, è quello di non dover cablare l'ultimo tratto di rete perché si può sfruttare quello già presente in rame. Questo passaggio è quello più complesso perché richiede, nel caso di una FTTH, di accedere agli edifici e quindi aumenta i costi e i tempi d'installazione.
Tale scenario permette di portare la fibra misto rame G.FAST in case e uffici a breve distanza: da qui la possibilità di arrivare a elevate larghezze di banda. L'implementazione può anche includere il Reverse Power Feeding: è il modem dell'utente a fornire energia alla sua porta del DSLAM.
Il segnale della G.FAST degrada velocemente: potente sì, ma solo a brevi distanze
Come la VDSL e le altre connessioni in fibra misto rame, infatti, il segnale della G.FAST degrada rapidamente proporzionalmente alla distanza dal DSLAM: già a 100 m di distanza la velocità massima teorica viene dimezzata (500 Megabit al secondo). Altrettanto avviene a 200 m (200 Megabit al secondo) e 250 m (150 Megabit al secondo). A circa 50 m di distanza dal DSLAM la larghezza di banda è ancora di 800-900 Megabit al secondo.
Insomma, la G.FAST è poderosa nelle brevi distanze, ma sulla media distanza fornisce larghezze di banda molto simili a quelle delle più comuni VDSL2 ed eVDSL.
Un'ultima differenza tra la G.FAST e le altre DSL: sfrutta il Duplex a divisione temporale. Cosa significa? La banda non viene mai usata contemporaneamente per l'invio e la ricezione dei dati ma lavora alla stessa frequenza. Viceversa, le altre DSL usano la multiplazione a divisione di frequenza: è possibile inviare e ricevere dati contemporaneamente perché le due operazioni sono basate su frequenze leggermente differenti.
Quando viene usata? Come detto, la G.FAST abilita elevate larghezze di banda a breve distanza, con velocità molto vicine a quelle della FTTH ma con costi più contenuti e potendo, inoltre, riutilizzare le infrastrutture VDSL preesistenti.
Un tipico caso d'uso della G.FAST è quella di posizionare il punto di distribuzione negli scantinati degli edifici, così da poter servire un numero limitato di utenti, in maniera simile alla FTTB (Fiber to the Building). In Italia Fastweb ha annunciato diversi anni fa ormai i primi test su questa tecnologia, ma al momento in Italia ancora nessun operatore l'ha implementata per abilitare servizi ai consumatori.