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Milano, primo incidente sulla nuova pista ciclabile in corso Venezia

Una donna in sella alla bici è stata toccata da un’automobile. È caduta, soccorsa e portata in codice verde in ospedale. Diversi i commenti sui social contro la pista

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Una macchina deve entrare in un passo carrabile, il guidatore non vede le biciclette passare lungo la pista ciclabile a causa della lunga fila di scooter parcheggiati. Risultato: una donna in sella alla sua bici viene toccata dall’automobile e cade per terra. È stata soccorsa dal 118 e portata in ospedale in codice verde.

Questo è il primo incidente sulla nuova pista ciclabile in corso Venezia, è successo verso le 11 di martedì, all’altezza della boutique di Dolce&Gabbana. La prima settimana della Venezia-Baires era già iniziata con le polemiche per gli ingorghi in piazza Oberdan. Oggi, sono diversi i commenti sui social: «Incominciamooooo», o ancora: «Grazie alla fantastica trovata di Sala e dell’assessore alla viabilità!!!», scrivono i milanesi su Facebook.

La pista delle polemiche il 24 maggio è arrivata all’altezza di via Boscovich. Milleseicento metri (su 6,7 chilometri totali) tracciati in 23 giorni (guarda il progetto in pdf). «Vogliamo fare in fretta per andare incontro ai cittadini che ci aiutano a diminuire traffico e inquinamento utilizzando le due ruote. È un metodo innovativo, possibile grazie alle autorizzazioni avute dal ministero e alle modifiche al Codice della strada introdotte dal decreto del governo», dice l’assessore alla Mobilità Marco Granelli: «Due le modalità innovative. La prima, la pista ciclabile tra il marciapiede e la sosta delle auto o delle moto; la seconda, la pista ciclabile a lato della sosta, tra le auto parcheggiate e la corsia veicolare. E poi la linea di arresto avanzata agli incroci per dare più sicurezza». Conclusione: «In corso Buenos Aires si vedono tanti cittadini e anche un po’ di gente nei bar e nei negozi. Guardando i dati dei primi giorni mediamente sono 5 mila i ciclisti al giorno in transito. Seguiamo le regole, non possiamo sbagliare, e così si può ricominciare».