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Getafe, Bordalas: “Sarebbe un onore allenare la Roma. Amo la città”

Lo spagnolo: “Sono sempre stato affascinato la storia dell’antica Roma, ho anche un tatuaggio. I giallorossi hanno una formazione meravigliosa”

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Josè Bordalas si dichiara alla Roma. La scorsa estate, prima che arrivasse Paulo Fonseca, i giallorossi avevano sondato il terreno anche per lo spagnolo. Il tecnico negli ultimi anni ha portato il Getafe dalla Serie B spagnola alle soglie della Champions e ha attirato giustamente l’attenzione di diversi club europei. Nella giornata di oggi Bordalas ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TeleRadioStereo e ha parlato anche del suo futuro, strizzando l’occhio proprio alla squadra capitolina. Queste le sue parole:

Qual è la situazione in Spagna sul fronte contagi?
Ora fortunatamente va molto meglio, la situazione è cambiata nelle ultime settimana, sono calati i contagi. Noi ci stiamo già allenando per riprendere il campionato, fortunatamente il peggio sembra essere alle spalle.

Contenti per la ripresa o c’è comunque preoccupazione?
La preoccupazione del virus ce l’abbiamo tutti, ma col passare dei giorni la situazione è più tranquilla. Siamo contenti di aver iniziato gli allenamenti, stiamo osservando l’iter stabilito dalle istituzioni e stiamo prendendo tutte le precauzioni del caso per lavorare in sicurezza.

Come allenatori, siete arrabbiati di non essere stati ascoltati dalle istituzioni?
Si, siamo dispiaciuti, sorpresi, potevamo essere utili col nostro pensiero, anche perché siamo noi ad andare in campo coi nostri ragazzi, ci potevano ascoltare benissimo, ma così non è stato.

Inter-Getafe in Europa League: meglio giocarla in una gara unica o preferirebbe disputare la doppia partita?
Siamo felici di essere dove siamo, per noi è incredibile. L’Inter è favorita, ha una rosa formidabile, ha grande blasone, una storia splendida, una bella tifoseria. Vorrei che si giocasse normalmente, col doppio incontro, ma non sappiamo cosa deciderà la Uefa. Se ripeteremo l’impresa con l’Ajax? Un’altra squadra forte, è stata una doppia sfida durissima e lo sarà anche con l’Inter.

Nello stesso turno si giocherà Roma-Siviglia: chi è favorito?
Due grandissime squadre, la Roma è una formazione meravigliosa, sarà un’eliminatoria difficile per entrambe. Il Siviglia è terzo in classifica, stava vivendo un gran momento prima della pausa, ma anche la Roma è molto forte, bisogna tenere in considerazione i giallorossi per la competizione, possono arrivare in fondo.

Il suo contratto col Getafe finisce nel 2022: resterà in azulones o cambierà panchina? Esperienza in Italia?
Sono molto felice nel Getafe, è la mia quarta stagione, abbiamo fatto un grande lavoro. Come professionista lavoro per essere chiamato da un club importante, è questo il mio obiettivo. La Serie A mi incanta, perché amo l’Italia, come amo la sua gente e sarebbe bello lavorare lì da voi.

Il suo soprannominato “El Romano”: come nasce e da dove viene il suo amore per Roma?
Sono sempre stato affascinato la storia dell’antica Roma, della città, ho anche un tatuaggio su Roma. Ne sono innamorato e per questo i miei ex compagni mi chiamavano così, ma forse anche perché ero scarso ma lottavo tanto (risata, ndr).

Amore per Roma: battuta, le piacerebbe allenare i giallorossi un giorno?
Sarebbe un qualcosa di incredibile allenare la Roma, sarebbe un onore. Per me sarebbe un sogno perché amo la città e il club ha una grande storia.

Cucurella, suo giocatore al Getafe, potrebbe interessare alla Roma e al Napoli: è pronto al grande salto?
E’ un giocatore con un grande futuro, è pronto per giocare in un club importante. Ha grande personalità, ha carattere, è intelligente e ha tutte le qualità per essere ingaggio da una squadra di alta classifica.

La Roma ha tre spagnoli: cosa pensa di loro?
Tre giocatori magnifici, non è facile giocare in Serie A, specialmente in club come le Roma dove ci sono tante pressioni. Magari avessi io Pau Lopez, Villar e Perez al Getafe…