Don Orlando Bartolucci ucciso da una leucemia fulminante
Il sacerdote che aveva battuto il virus vinto da un attacco di leucemia. Il funerale oggi all 16,30 nel campo sportivo di Vallefoglia
by SOLIDEA VITALI ROSATIPesaro, 26 maggio 2020 - Troppo piccolo il duomo di Pesaro per accogliere il funerale di don Orlando Bartolucci, deceduto a 76 anni, nella notte di domenica, in ospedale a Pesaro. Aveva vinto il Covid19, ma non ha retto all’attacco di una forma fulminante di leucemia. Oggi, alle 16,30 le esequie verranno celebrate dall’arcivescovo Piero Coccia all’interno del campo sportivo parrocchiale, ingresso in via Puccini di lato "alla cattedrale" della bassa valle del Foglia.
Le regole di sicurezza conterranno la folla che in tempi normali si sarebbe ritrovata per dare l’ultimo saluto a don Orlando, da oltre 50 anni guida spirituale di un’intera vallata e pilastro fondatore della vicaria di Montecchio, comunità di 30mila anime che raccoglie le chiese di Montelabbate, Osteria Nuova, Padiglione, Tavullia e Borgo Santa Maria. Non più di mille e rigorosamente attenti a rispettare la distanza interpersonale di un metro infatti potranno essere oggi le persone presenti al rito funebre. Ma già ieri sera, durante il rosario e la messa delle 20,30, celebrata da don Giorgio Paolini, all’aperto, davanti il sagrato di Santa Maria Assunta s’è vista l’onda di cordoglio e commozione che ha stretto la comunità. Don Giorgio ha parlato molto ai giovani presenti, come del resto amava fare don Orlando.
"Ai ragazzi lo zio si è sempre rivolto col pensiero durante il periodo di convalescenza post Covid19 trascorso da noi - ha spiegato la nipote Monica Bartolucci -. Lo zio oltre alla Bibbia ha letto molti libri di psicologia. Voleva arrivare preparato davanti ai suoi ragazzi, i giovani dell’oratorio, quando li avrebbe incontrati nuovamente". Don Giorgio, amico fraterno di don Orlando, cresciuti insieme in seminario, conferma: "Era preoccupato dell’impatto che il Covid19, tra clausura, carenza di contatti e relazioni virtuali possa aver avuto sulla crescita serena dei ragazzi".
La notizia della morte è circolata fin dalle prime ore del mattino di ieri: in via XXV aprile, davanti la bacheca degli annunci funebri è stato un continuo via vai di gente. "Quasi a voler verificare di persona che la notizia fosse vera - osserva Vittorio Galvani, delle onoranze funebri - tanto è sentita come grave. Prima di Montecchio è stato parroco a Rio Salso, Belvedere, Padiglione. Chi ha la mia età l’ha avuto anche a scuola dall’asilo alle medie: veniva in classe con un banchetto a cui erano attaccati due lampioni colorati. Facevamo a corsa per rispondere alle domande e accendere i lampioncini. Era un grande uomo". Non la mandava a dire, ma il suo sorriso era energico come un abbraccio. Difficile da accettare la sua scomparsa. "Il lutto è cittadino nei fatti - conferma il sindaco Palmiro Ucchielli -. Il gonfalone avrà il drappo nero. E’ un’immensa perdita per tutti noi".
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