Coronavirus Bologna, nidi e materne. Le regole per riaprire
Siglato il protocollo metropolitano per la riapertura. Si pensa a interventi domiciliari e piccoli gruppi
by FEDERICA GIERI SAMOGGIABologna, 26 maggio 2020 – E’ una firma operativa quella in calce al protocollo metropolitano per la riprogettazione e rimodulazione dei Servizi educativi. Che detto altrimenti indica quali strade andranno battute per far riaprire i servizi 0-6 anni. Questo mentre la Regione annuncia la possibilità di riaprire i Centri estivi l’8 giugno data che, invece, per il Comune è fissata al 20 di giugno.
Riprogettare e rimodulare i servizi educativi sospesi a causa dell’emergenza Covid-19: su questo fa perno il documento sottoscritto da Città metropolitana, Comuni, Alleanza delle Cooperative e sindacati. E che ha come principi-guida: l’importanza del welfare, il valore della continuità educativa e relazionale e la necessità di salvaguardare i servizi e i soggetti, pubblici e privati. Con quelle firme, l’ex Provincia mira a rendere operative le norme ministeriali, attivando forme di sostegno concreto alle famiglie attraverso, appunto, la rimodulazione e la riprogettazione dei servizi educativi 0-6 anni (nidi e materne). Ma anche sostenendo i bambini con disabilità, i servizi socio-educativi e quelli per l’inclusione e il contrasto alla marginalità, oltre ai centri estivi e ai servizi educativi realizzati in biblioteche e ludoteche.
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"L’intesa raggiunta – sottolinea Daniele Ruscigno, consigliere metropolitano con delega a Scuola, Istruzione e Formazione – è fondamentale per ribadire l’importanza strategica dei servizi offerti alle nostre comunità, attraverso l’impegno quotidiano di tanti professionisti. L’emergenza Covid ha fatto emergere con forza la necessità di preservare questo patrimonio, penalizzato da un sistema che vede ancora oggi differenze di trattamento tra operatori pubblici e non e che deve essere superato strutturalmente". Questa intesa "spingere tutti a elaborare nuove progettualità e a riconoscere questo lavoro attraverso la garanzia della valorizzazione dei contratti in essere. Sarà fondamentale proseguire questo lavoro in vista delle riaperture di settembre".
Modellare lo 0-6 anni in epoca Coronavirus significa "prevedere servizi a distanza, interventi educativi domiciliari, la riapertura (anche "parziale") di alcuni servizi educativi con progetti individuali o a piccoli gruppi, con massima attenzione alla tutela della sicurezza e della salute di lavoratori e utenti" spiega la Città metropolitana. Individuati anche i criteri per il calcolo dei costi "e di quanto gli enti locali si impegnano a corrispondere ai gestori per le prestazioni riattivate". L’accordo prevede che gli Enti Locali si impegnino a corrispondere una somma non inferiore al 50% di quanto previsto dal contratto originario, anche in relazione a quanto liquidato negli ultimi mesi di ordinaria apertura dei servizi o definito dalle effettive modalità organizzative relative all’anno educativo 2019-2020. Inoltre, si prevede di garantire una quota per il mantenimento delle strutture (i costi di ammortamenti, utenze e manutenzioni, pulizie etc.) o eventuali ulteriori costi derivanti da project financing a carico del gestore. Infine "le amministrazioni – si legge nel protocollo – riconosceranno un contributo a copertura dei costi non comprimibili per l’azienda, per una quota di norma del 10%, a copertura dei costi generali e della quota di costo del lavoro non comprimibile".
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