Cassa integrazione: Inps, bonifico in viaggio. Regioni up e down
La cassa integrazione fa tribolare tantissimi lavoratori che aspettano ancora il pagamento di marzo. Ecco le Regioni con le situazioni più disastrose.
by Davide PantaleoLa cassa integrazione si conferma senza dubbio una spina nel fianco tra le misure di sostegno adottate dal Governo e pensate per i lavoratori a causa della crisi del coronavirus che ha piegato in due l'economia non solo dell'Italia.
A pochi giorni dalla fine di maggio, l'Inps sta completando il pagamento del bonus dei 600 euro relativo al mese di aprile, riservato ai titolari di partita Iva e lavoratori autonomi.
Cassa integrazione: pagamenti più indietro rispetto ad altre misure
Questi ultimi hanno già ricevuto la seconda indennità dopo quella di marzo, mentre la situazione è ben diversa per quanto attendono la cassa integrazione, visto che molti di loro non hanno ancora visto l'accredito sul conto del primo bonifico riferito al mese di marzo.
Per meglio comprendere a che punto sono i pagamenti, è utile analizzare l'aggiornamento pubblicato dall'Inps sul suo portale web venerdì scorso.
Cassa integrazione: i dati Inps aggiornati al 21 maggio
I dati sono relativi alla fotografia scattata fino al giorno prima, ossia giovedì 21 maggio, e dagli stessi si apprende i beneficiari potenziali complessivi della cassa integrazione nelle diverse tipologie sono circa 7,7 milioni a quella data, per quasi 1,1 milioni di domande da parte delle aziende.
Come spiegato dall'Inps, queste domande sono prenotazioni di risorse, e non effettive domande di fruizione di cassa integrazione.
Diventeranno tali solo con invio del modello SR41 o con denuncia in Uniemens, a seconda che si tratti di pagamento diretto o a conguaglio, nel mese successivo a quello di sospensione dell'attività lavorativa.
Con il modello SR41 o la denuncia Uniemens, le aziende comunicano le effettive sospensioni dell'attività lavoratori e l'iban dei lavoratori in caso di pagamento diretto.
Alla data di giovedì 21 maggio, su quasi 1,1 milioni di domande, l’INPS ha ricevuto 869.000 SR41, e 510.000 sono stati già pagati per circa 1,5 milioni di lavoratori.
Dei relativi benefici potenziali, circa 4 milioni sono già stati anticipati dalle aziende con conguaglio INPS.
Cassa integrazione e assegno ordinario: il punto della situazione
Andando a guardare nel dettaglio, le domande di cassa integrazione ordinaria pervenute dalle aziende sono 396.000.
Di queste, 165.000 risultano essere con pagamento a conguaglio e 231.000 con pagamento diretto e alla data del 21 maggio ne sono state autorizzate 369.000.
Per quanto riguarda le domande di assegno ordinario, quelle inviate ai Fondi sono 170.477 per un totale di 2,5 milioni di potenziali beneficiari.
Del totale, 1.237.000 risultano essere con pagamento a conguaglio già pagate, e 1.272.187, potenzialmente, con pagamento diretto.
Cassa integrazione in deroga: a che punto sono i pagamenti
Come già riscontrato nei precedenti aggiornamenti, la situazione più difficile è quella relativa alla cassa integrazione in deroga, vittima di una maggiore lentezza per via delle pastoie burocratiche che rendono più complicato l'intero meccanismo.
Le domande di Cassa integrazione in deroga, determinate dalle singole regioni e inviate all'INPS per autorizzazione al pagamento, sono circa 499.332 per 1.294.105 lavoratori.
L'Inps ha autorizzato 425.843 domande al 21 maggio, e in media il via libera è stato dato al 70% delle stesse.
Cassa integrazione in deroga: Valle d'Aosta in pole position
Scendendo nel dettaglio a guardare la situazione delle singole Regioni, dalla tabella presentata dall'Inps sul sito, balza subito all'occhio la Valle d'Aosta, dove i soldi stanno arrivando più rapidamente che altrove.
Su 1.334 domande presentate dalla Regione ne sono state autorizzate 1.260, ma il dato più sorprendente è quello relativo ai lavoratori pagati, pari a 3.070 su 3.311 potenziali.
Cassa integrazione in deroga: Regioni con pagamenti tra 40% e 70%
Subito dopo la Valle d'Aosta si piazza l'Umbria con circa il 70% di beneficiari pagati, seguita a poca distanza da Basilicata e Calabria, dove il 65% degli aventi diritto ha già ricevuto la cassa integrazione alla data del 21 maggio.
Quasi di pari passo Veneto e Marche rispettivamente con il 60% e il 58% di lavoratori pagati, mentre Lazio e Molise guadagnano l'ex equo con il 45%, tallonati da Sicilia e Campania con il 43% e il 42% e a poca distanza troviamo la Toscana con il 40%.
La situazione in Puglia, Liguria, Emilia e Sardegna
Resta più indietro la Puglia dove a fronte di 76.486 beneficiari potenziali ne sono stati liquidati poco più di 26mila, ossia il 35%.
Appena dietro si posiziona la Liguria con il 34%, mentre Emilia Romagna e Sardegna contano rispettivamente il 25% e il 24%.
Le 3 regioni ultime in classifica. Situazione drammatica in Piemonte
Più pesante la situazione in Friuli Venezia Giulia dove al 21 maggio solo un lavoratore su 5 ha ricevuto l'accredito della cassa integrazione di marzo.
La situazione è ancora peggiore in Lombardia dove su quasi 205mila beneficiari potenziali solo poco meno di 42mila hanno visto i soldi.
L'ultima Regione in classifica è il Piemonte che a giovedì scorso contava poco meno di 13mila beneficiari pagati su quasi 119mila potenziali, pari quindi a poco più del 10%.