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Assistenti civici: ecco la bozza che spiega cosa faranno e quanto costeranno

Fanpage.it ha visionato una bozza di ordinanza che indica non solo i compiti che avranno gli assistenti civici, ma anche quanto costerà il progetto. Intano la presidenza del Consiglio dei ministri specifica anche che “questi soggetti volontari non saranno incaricati di servizio pubblico e la loro attività non avrà nulla a che vedere con le attività a cui sono tradizionalmente preposte le forze di polizia”.

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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha incontrato in serata a Palazzo Chigi il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese e la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, per fare il punto della situazione sull'iniziativa degli assistenti civici. Anche se il bando ufficiale non è ancora arrivato, Fanpage.it ha potuto visionare una bozza che indica non solo i compiti che avranno questi volontari, ma anche quanto costerà il progetto. Intano la presidenza del Consiglio dei ministri specifica anche che "questi soggetti volontari non saranno incaricati di servizio pubblico e la loro attività non avrà nulla a che vedere con le attività a cui sono tradizionalmente preposte le forze di polizia".

L'ordinanza sugli assistenti civici

Nel primo articolo si stabilisce come "i Comuni possono avvalersi dei soggettidenominati “assistenti civici”, per supportare gli stessi nell'attuazione delle misure di contrasto all'emergenza epidemiologica da COVID-19", nel quadro di una graduale ritorno alla normalità, con la riapertura delle attività economiche e la revoca dei limiti agli spostamenti. Il Dipartimento della Protezione civile è incaricato quindi di individuare "gli aderenti all'iniziativa, sulla base di apposita procedura a cui possono partecipare, su base volontaria, tutti i soggetti maggiorenni e residenti o domiciliati in Italia". Questi saranno un massimo di 60 mila e potranno prestare servizio, a titolo gratuito, fino a 16 ore settimanali sulle base delle indicazioni fornite dal Comune in cui operano.

Il loro servizio, ad ogni modo, non potrà andare oltre il termine dello stato di emergenza dichiarato con delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020. "Il Dipartimento della protezione civile trasmette ad ANCI l’elenco di chi ha presentato domanda ai sensi del comma 2, suddiviso per i Comuni in cui gli stessi soggetti abbiano dichiarato la loro dimora abituale. L’ANCI provvede, sulla base di tali elenchi, a definire eventuali criteri per l’individuazione da parte dei Comuni degli effettivi partecipanti all'iniziativa ed a restituire al Dipartimento della protezione civile il quadro numerico, Comune per Comune, dei soggetti avviati all'iniziativa", si legge ancora. L'ANCI avrà anche il compito di "attivare, per via telematica attraverso la procedura “diamoci una mano” sul sito INAIL, in favore dei predetti assistenti civici, la copertura dei rischi per infortuni, comunicando i nominativi dei soggetti avviati a tale attività, i giorni di effettivo impiego che non potranno comunque essere superiori a tre alla settimana".

I costi dell'iniziativa

Nella bozza dell'ordinanza è presente anche un articolo sulla copertura finanziaria del progetto. Il tetto massimo di risorse rese disponibili dalla Protezione civile è fissato a 4.789.872,00, così ripartiti: 3.480.000,00 per "incrementare la dotazione del Fondo di Solidarietà comunale"; 1.279.872,00, per la "copertura del rischio infortuni, le relative risorse saranno poste a disposizione dell’INAIL, a fine progetto, previa determinazione del premio assicurativo complessivo dovuto per gli assistenti civici impiegati dai Comuni"; infine 30.000 "quale rimborso degli oneri sostenuti dall’ANCI per le attività di cui alla presente ordinanza previa presentazione al Dipartimento della protezione civile di apposita rendicontazione".