Multe salate a chi protesta col clacson nell'Ungheria di Orbán

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L'`Ungheria di Orbán non tollera proteste anti-governative ai tempi del covid. Un deputato indipendendente, Ákos Hadáhzy, ha invitato tutti gli indignati che clacsonavano nel centro di Budapest contro quella che a loro dire, è una cattiva gestione dell'emergenza virale da parte dell'esecutivo, ad astenersi, per evitare di pagare multe fino a 3500 euro, come e' capitato a un pensionato.

Il deputato indipendente; uso a volar di partito in partito, come l'ape di fiore in fiore, esprime forti dubbi sul fatto che i metodi sanzionatori delle autorit0 magiare possano rientrare nei canoni dello Stato di diritto, dichiarando:

"Questo atto di brutalità poliziesca, perché è brutale anche senza i manganelli, usa le multe, ma dimostra quanto chi è al potere tema che il popolo manifesti la propria insoddisfazione".

Le forze di opposizione preferisco spostare il dissenso dal parlamento alla strada perché sanno che per il momento non c'è nulla da fare contro la maggioranza del premier e del suo partito di centro-destra, Fidesz, affiliato al Partito popolare europeo.

E la polizia non resta con le mani in mano, a quanto pare.

Oltre al salasso capitato al contestatore con una pensione dieci volte meno che l'entita' della multa, qualche giorno sono state fermate due individui con l'accusa di procurato allarme. I due sono poi tornati a piede libero, con le scuse delle autorità, perché vittime di un errore.