Perché è meglio investire sui mercati emergenti che su quelli sviluppati
by Alessandro RuoccoPerché è meglio investire sui mercati emergenti che su quelli sviluppati? E’ davvero così? Davvero è preferibile investire sui mercati emergenti che su quelli sviluppati? La risposta è piuttosto semplice, ed è sì. E la motivazione lo è altrettanto. Vediamola.
Come abbiamo appena detto, è piuttosto intuitivo comprendere perché sia meglio investire sui mercati emergenti rispetto a quelli sviluppati. Ed è che quelli emergenti ancora NON sono sviluppati, ma tendono naturalmente a volerlo diventare. per cui la crescita è lì. E ce n’è ancora di più negli emergenti degli emergenti, ovverosia i mercati di frontiera. Pensatela così. I mercati sviluppati sono, appunto, già sviluppati. E’ logico ed intuitivo che su di essi si possa contare per una crescita continua, ma asfittica, proprio perché già compiuta.
I mercati sviluppati hanno già raggiunto il loro plateau di produttività. più di quello non possono fare. Possono mantenere certi livelli di crescita, ma è ben difficile che riescano a superarli. E quali sono questi livelli? Di recente, molto poco. L’America, il mercato sviluppato per eccellenza, il più flessibile ed il più liquido cresceva economicamente di poco più del 2% l’anno, prima della crisi. L’Eurozona aveva nazioni come la Germania al +0,5%. E la Francia e la Spagna facevano meglio di poco.Addirittura, nazioni come noi facevano un indecente +0,1%.
Se si può parlare di crescita…
Le nazioni emergenti, invece, crescono ancora bene, perché hanno da colmare un gap in alcuni casi enorme con quelle sviluppate. Una gap innanzitutto infrastrutturale e logistico, ma anche culturale, sociale e di governance. Un gap così elevato che consentiva, prima della crisi, a molte nazioni sviluppate di crescere anche parecchio, come alcune nazioni africane, Etiopia su tutte. E le più grandi delle nazioni emergenti, come Cina e India, potevano ancora permettersi crescite del 6% e del 7% rispettivamente. Questo discorso valeva ancora di più, come detto, per le nazioni di frontiera. Che, quasi tutte, provenendo da situazioni di arretratezza economica e sociale notevole, possono vedere crescere il loro PIL ed i loro mercati in maniera importante, in doppia cifra, anno dopo anno. E c’è un’altra motivazione per cui, adesso, è meglio investire sui mercati emergenti che su quelli sviluppati. E questa volta riguarda le Borse ed i mercati azionari.
Perché è meglio investire sui mercati emergenti che su quelli sviluppati
La risposta la trovate nel grafico qui sopra. Il grafico è tratto da Bloomberg, e rappresenta il rapporto tra il valore delle azioni dei mercati emergenti rispetto ai titoli azionari dei paesi sviluppati. Questo rapporto si trova al livello più basso degli ultimi 6 anni. Ciò vuol dire che, negli ultimi 6 anni, le azioni dei mercati emergenti non sono mai state così convenienti come adesso. E, come si vede dal grafico, la causa è stata la svendita massiccia dovuta alla paura della crisi indotta dal nuovo Coronavirus. Noi, fossimo in voi, ci faremmo un pensierino…