INFORTUNIO IBRAHIMOVIC/ Milan, lo svedese si ferma: domani esami e tempi di recupero

Infortunio Ibrahimovic: il Milan è in apprensione per lo svedese che si è fermato in allenamento, si teme l’interessamento del tendine d’Achille e ora si aspetta l’esito degli esami.

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Si teme un grave infortunio per Zlatan Ibrahimovic, ma per il fuoriclasse svedese è ancora tempo per parlare di tempi di recupero. La giornata di martedì sarà quella della verità, si teme una lesione al tendine d’Achille che di fatto costringerebbe Ibra a chiudere la stagione a prescindere dalla data di ripresa di Serie A. Ma ci sono anche opzioni meno gravi: se si trattasse di uno stiramento al gemello starebbe fuori 30-45 giorni, e per metà luglio potrebbe tornare in campo col rush finale del campionato che sarebbe nel vivo, in caso di ripresa il 20 giugno come sembra sarà deciso in settimana. A Milanello nella mattinata di martedì saranno effettuati tutti gli esami strumentali per capire entità dell’infortunio e tempi di recupero per Ibrahimovic. (agg. di Fabio Belli)

INFORTUNIO IBRAHIMOVIC: COINVOLTO IL TENDINE D’ACHILLE?

Brutte notizie in casa Milan: come riporta la redazione di Sky Sport si è verificato un infortunio a Zlatan Ibrahimovic, che potrebbe essere piuttosto serio. In attesa degli esami, bisogna riportare che l’attaccante svedese si è fermato nel corso dell’allenamento dei rossoneri: si teme che sia interessato il tendine d’Achille e, fosse così, i tempi di recupero sarebbero parecchio lunghi e si potrebbe parlare di stagione finita. Una tegola se fosse così: il Milan sta lottando per un posto nella prossima Europa League e dall’eventuale successo nella corsa potrebbero dipendere molti dei piani per la prossima stagione. Ibrahimovic ha lasciato Milanello senza il supporto delle stampelle, ma la faccia non era certamente quella dei giorni migliori; a questo punto, anche noi aspettiamo che vengano svolti gli esami strumentali e si sappia qualcosa di più.

INFORTUNIO IBRAHIMOVIC: MILAN IN APPRENSIONE

L’ultimo grave infortunio nella carriera di Zlatan Ibrahimovic è avvenuto tre anni fa: lo svedese giocava nel Manchester United e, a pochi minuti dal termine della partita di Europa League contro l’Anderlecht, si era rotto il legamento crociato del ginocchio. Non aveva così preso parte alla finale che i Red Devils avevano vinto contro il giovanissimo Ajax; in estate, forse anche a causa del guaio fisico legato ad una età già avanzata, la società inglese aveva deciso di poterne fare a meno e così l’attaccante era finito ai Los Angeles Galaxy, nel campionato MLS. Nel quale ha dimostrato di poter essere ancora un fattore, ma certo in un calcio meno probante, stressante e tattico rispetto a quello europeo. A gennaio il grande ritorno al Milan, dove aveva disputato due stagioni vincendo quello che ancora oggi è l’ultimo scudetto rossonero.

Dal suo rientro il Milan ha cambiato passo: forse lui in prima persona ha fatto meno rispetto a quello che ci si potesse aspettare, ma la squadra ha tratto giovamento dalla sua personalità e dalla capacità di attirare su di sé le difese avversarie. Se nella prima esperienza rossonera era stato in particolar modo Antonio Nocerino a svoltare (una stagione da goleador incredibile per il centrocampista), questa volta Ante Rebic ha avuto un miglioramento esponenziale trasformandosi da oggetto misterioso a bomber di razza, capace di portare il Milan a ridosso della zona europea. Stefano Pioli tiene il fiato sospeso: il suo futuro nel club potrebbe dipendere anche dalle condizioni del suo attaccante, con il quale si dice abbia legato molto tanto che la permanenza di Ibrahimovic in rossonero sarebbe direttamente proporzionale alle possibilità che il tecnico emiliano sia confermato. Ora però bisognerà capire quale sia l’entità dell’infortuni dello svedese, poi si potranno valutare altri aspetti del tema.