Ordinanza Milano, vietate bevande d’asporto dopo 19/ Sala: “Non voglio fare sceriffo”

Ordinanza Milano, domani la firma del sindaco Beppe Sala: vietate bevande d’asporto dopo 19. “Ma non voglio fare lo sceriffo, non credo che sia sano”

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Vietato vendere bevande d’asporto dopo le 19. Questa è una delle misure che il sindaco di Milano ha deciso di inserire nell’ordinanza che emanerà domani. Lo ha intanto preannunciato al termine di un incontro col prefetto Renato Saccone e il questore Sergio Bracco. L’obiettivo è evitare assembramenti nelle zone della movida. «Non poniamo limiti temporali alla chiusura dei locali», ha precisato Beppe Sala. Non che non ci abbia pensato, ma alla fine è prevalsa l’intenzione di non penalizzare i servizi commerciali e temendo che così la situazione possa pure peggiorare. «Di fatto quello che sanzioneremo sarà il consumo di alcolici in piedi se non sarà in un luogo dedicato, definito come spazio prospiciente al bar». Quindi, la nuova ordinanza del Comune di Milano stabilirà che si potrà stare seduti ai tavolini, ma i locali non potranno vendere bevande per l’asporto. Questo divieto varrà anche per i negozietti di prossimità, in modo tale che nessuno possa prendere, ad esempio, una birra e poi consumarla in strada.

ORDINANZA MILANO, SALA: “NON VOGLIO FARE LO SCERIFFO”

Il divieto di vendita di bevande d’asporto dopo le 19 sarà operativo a Milano da domani sera, quando appunto il sindaco Beppe Sala firmerà l’ordinanza, ma non riguarderà i supermercati. Non saranno sanzionati solo i titolari dei locali, ma anche i clienti. La sanzione resta quella per il divieto di assembramento. Entro domani saranno indicate dal questore le aree presidiate da polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. Saranno dislocati nei luoghi “particolari” della movida. «Sappiamo benissimo che c’è una tendenza dei ragazzi, e non solo, a spostarsi, ma questo weekend ci ha aiutato ancor meglio a capire quali sono le aree più critiche», ha dichiarato Sala. Il sindaco auspica di non dover intervenire in maniera ancor più restrittiva. Al termine dell’incontro in prefettura ha infatti precisato: «Non mi va certamente di avere alcun atteggiamento da sceriffo. Non credo che sia sano». D’altra parte, c’è una forte pressione da parte di chi lamenta e denuncia questo tipo di comportamenti.