Fondi straordinari per l’emergenza, la commissione Affari istituzionali approva la proposta di legge
RIPARTENZA - Si tratta di 105 milioni di euro ai quali se ne aggiungeranno altrettanti tramite una delibera di giunta regionale. Giovedì nuova riunione per stabilire le priorità da seguire per l'assegnazione. Il governatore Ceriscioli ha annunciato che una parte dei contributi sarà destinata anche all'editoria
by Gianluca Ginella
Manovra di emergenza, approvata la proposta di legge per stanziare fondi straordinari. La prima commissione Affari istituzionali e bilancio, presieduta da Francesco Giacinti (Pd), vicepresidente Gianni Maggi (M5s), ha dato l’ok alla proposta di legge “Misure straordinarie ed urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 per la ripartenza delle Marche” a iniziativa della Giunta regionale. Nel corso della seduta, che si è svolta in Aula consiliare, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, è intervenuto anche l’assessore al bilancio Fabrizio Cesetti e al termine dei lavori la proposta ha ottenuto il via libera a maggioranza, con l’astensione dei consiglieri di opposizione. «Questa proposta – spiega il presidente Giacinti, relatore di maggioranza – prevede circa 105 milioni di euro a sostegno della ripartenza, ai quali si aggiungeranno altrettante risorse attraverso una delibera della Giunta. E’ stato possibile liberare questi fondi grazie al Decreto Cura Italia, più precisamente l’articolo 109, che autorizza l’utilizzo di avanzi per spese correnti di urgenza a fronte dell’emergenza Covid-19. Oggi – prosegue – abbiamo discusso con l’assessore Cesetti i contenuti della manovra e giovedì la Commissione si riunirà nuovamente per redigere un documento di indirizzo nel quale proporremo delle priorità da seguire nell’assegnare questi fondi». Obiettivo principale, secondo il presidente, deve essere «quello di sostenere famiglie e imprese, agevolando le procedure con sistemi semplici e rapidi per poter ottenere gli aiuti, facendo attenzione ad assegnarli a chi ne ha realmente bisogno e a non duplicare le misure del Governo. Non possiamo trascurare alcune categorie, come ad esempio i giovani, fino ad ora esclusi da tutto o quasi, il mondo della disabilità, alcuni lavoratori atipici, come quelli dello spettacolo. Sarebbe utile, aggiungo, ampliare anche il fondo già stanziato per concedere finanziamenti agevolati alle imprese, tramite i Confidi, anche alla luce della effettiva difficoltà nell’accedere alle forme di finanziamento alle imprese previste dal Decreto Cura Italia». Perplessità sono espresse dalla relatrice di opposizione, Jessica Marcozzi (FI) che si è astenuta, così come i consiglieri Gianni Maggi (M5s) e Mirco Carloni (Lega). «Questa proposta di legge – sostiene Marcozzi – svincola risorse, ma non chiarisce né i criteri, né i destinatari degli aiuti, che saranno definiti in un ulteriore atto della Giunta. Ci auguriamo che questi contributi non siano a pioggia per aiutare tutto e tutti, perché senza una programmazione economica non si sostiene la ripartenza. Ci devono essere indicazioni precise per aiutare le famiglie veramente in difficoltà e le imprese che hanno subito gravi perdite».
EDITORIA – Il governatore Luca Ceriscioli ha spiegato che nella manovra rientrano anche misure di sostegno all’editoria. «La nostra attenzione per l’editoria locale in questi anni di governo regionale è sempre stata molto alta, consapevoli dell’importanza che riveste un’informazione libera e corretta in tempi cui le fake news rischiano di ingenerare nell’opinione pubblica grande confusione e deliberata disinformazione ha detto Ceriscioli -. Per questo, nell’ambito della manovra economica da 201 milioni di euro abbiamo deciso di inserire misure ad hoc a sostegno di quelle realtà imprenditoriali del settore che da sempre portano avanti la propria attività, nel rispetto dei contratti di lavoro che rischiano di essere messi in discussione e di aggravare una crisi già molto pesante per l’intero settore editoriale privato. Abbiamo recepito il grido d’allarme delle imprese e del sindacato che rappresenta i lavoratori dell’informazione – ha sottolineato Ceriscioli – Il pluralismo dell’informazione significa democrazia, per questo abbiamo messo in campo tutti gli sforzi necessari per sostenere chi, anche in un periodo così difficile, ha garantito un’informazione puntuale e corretta al servizio del cittadino».