Due milioni di views per il gioco De Luca Run. Il creatore Luigi Sannino: "Niente politica, solo la voglia di veder sorridere mio fratello"
23 anni, studente di ingegneria informatica, ha realizzato una parodia di Mario Bros con protagonista il governatore della Campania Vincenzo De Luca, vera e propria webstar in tempi di coronavirus (che pare abbia apprezzato). Doveva essere un videogioco per il fratellino autistico, ma il successo è arrivato fino in Francia. "No alla demonizzazione del gaming, sì alla creatività", dice a Today
by Eva Elisabetta ZuccariCreato in quattro giorni, online da cinque, più di 2 milioni le visualizzazioni in totale. E due ingredienti vincenti: l'ormai conclamato potenziale virale del coriaceo governatore della Campania Vincenzo De Luca in tempi di coronavirus, e il talento per l'informatica di Luigi Sannino, 23enne di Volla (Napoli), studente di ingegneria e fuoriclasse della programmazione. Nasce così l'ultimo fenomeno della Rete: De Luca Run, il videogioco in cui il Presidente di regione acchiappa mascherine e schiva 'cinghialoni', premier e esponenti dell'opposizione. L'idea giusta al momento giusto. Ma soprattutto un 'movente' d'eccezione: il desiderio di Luigi di veder sorridere il fratello Luca, 9 anni, affetto da autismo ed "appassionato delle dirette" del verace, veracissimo politico del Sud Italia. "Sono partito dalla sua risata per poi arrivare a tutti - racconta a Today - È stato un successo inaspettato anche per me. Dietro non c'è alcun obiettivo politico, ma solo l'intenzione di aiutare gli italiani ad alleviare un periodo storico così complicato". Mission complete.
Nel videogame, versione parodistica dell'iconico Mario Bros, De Luca si arrampica su dischi volanti a forma di pizza Margherita, schiva Giuseppe Conte intento a sfoderare l'ultimo decreto e, ad ogni bonus, dispensa le sue perle cult: "Chi non porta le mascherine è una bestia", "Questa mascherina è buona per Bunny il coniglietto". L'ultima battaglia, quella campale, è contro Matteo Salvini, leader della Lega. Ma in pochi riescono ad arrivarci, nonostante a giocare ormai sia l'Italia intera. E non solo. "Mi sono accorto di aver raggiunto la viralità quando un amico mi ha inviato il link dalla Francia", dice Luigi, che si è ritrovato coi server in tilt: "Ho dovuto chiedere traffico aggiuntivo, anzi illimitato. È successo tutto all'improvviso: inizialmente il gioco doveva restare privato, poi ho capito di voler lanciare un messaggio importante". E cioè quello di combattere la demonizzazione imperante del gaming. "Spesso i videogiochi vengono associati a comportamenti violenti nei bambini, invece in molti casi sono terapeutici: io l'ho visto con mio fratello. Possono stimolare la creatività, lasciare un'emozione, una risata".
L'operazione simpatia dei politici che diventano “meme” sui social in tempi di coronavirus
De Luca ha apprezzato?
Nessun proposito di propaganda, invece, nell'ideazione. Anche se è inevitabile interrogarsi sul duplice effetto boom e boomerang della politica 'memizzata' dei tempi moderni. "In tanti mi hanno criticato dicendo che può funzionare da campagna politica per De Luca, ma non è il mio scopo. Non l'ho votato e voglio distanziarmi dalla politica, ma giudico positive le azioni che ha fatto in questo periodo di coronavirus. Non ha sbagliato ad essere così severo". Severo, già. Ai limiti del grottesco, oseremmo dire, tanto da diventare una vera e propria webstar. "Perché piace così tanto? È un po' il personaggio tipo napoletano. È carismatico. In Campania piace vedere l'uomo con la 'cazzimma' come lui, sceriffo che detta legge e che vuole comandare". E al diretto interessato è piaciuto il gioco? Pare proprio di sì. "Mi è arrivata questa voce, ma non aggiungo altro perché non vorrei dire cose non verificate".
E Luigi la Campania la conosce bene. Tra le sue foto di Facebook, c'è spazio per vecchie immagini di denuncia del degrado urbano, oltre che per scatti che raccontano l'ambizione di sfondare nell'informatica. Di coltivare una passione. Gli anni della formazione passati tra i componenti del Pc e il Comicon (salone internazionale dell'animazione, ndr), l'adolescenza all'istituto tecnico, la tesi di maturità incentrata proprio sull'ideazione di un gioco e oggi gli studi universitari in Ingegneria informatica. "Mi mancano sei esami, ma trovo difficile concentrarmi solo sull'università, così ho cominciato a cercare ed ottenere risultati anche nel lavoro". "Al momento vendo i miei prodotti alle aziende - aggiunge - che poi li modificano e li mettono in commercio. Non vendo i miei giochi direttamente ai clienti, in passato ci ho provato, attraverso Playstore e Android, ma non è andata così bene come con De Luca Run. Anche per questo sto lavorando ad una seconda versione, più professionale di quella attuale che ho realizzato completamente da solo e in pochissimo tempo, pur non essendo un grafico".
E sono arrivate anche proposte di lavoro. "Ma ancora non ho firmato alcun contratto, sto valutando". "Questo successo però mi ha fatto capire che ogni fallimento è servito da lezione - conclude - Leggo tutti i feedback che arrivano dagli utenti e i commenti negativi si contano sulle dita di una mano. È un vera soddisfazione". Ed è la conferma di quell'adagio che vuole la fortuna come sintesi del talento che incontra l'occasione giusta. Oltre che la dimostrazione di come, a volte, la crisi può essere opportunità, anche in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo.