la Repubblica
Dl imprese: governo ha posto la fiducia alla Camera. Protestano le opposizioni
Si inizia domani alle 11con l'informativa del ministro dello Sviluppo Patuanelli. Mercoledì voto finale. Il centrodestra ha ricordato che "è la sedicesima fiducia" del governo Conte II e che si è in presenza di un "rischio ingolfamento" in Parlamento con otto decreti da convertire
Il governo ha posto la fiducia sul nuovo testo del dl Imprese. Lo ha detto in Aula alla Camera il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà. Ecco il programma dei lavori: domani alle 11 in aula alla Camera si terrà l'informativa del ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli.
Dalle 18 si svolgerà la votazione per appello nominale. A seguire, dalle 21 e fino alle 24 si svolgerà l'esame degli ordini del giorno, che proseguirà l'indomani, mercoledì 27 maggio, a partire dalle ore 9. Dalle 11 si svolgeranno le dichiarazioni di voto finali e votazione finale sul provvedimento, che passerà all'esame del Senato.
Una decisione attesa ma che scontenta le opposizioni, che lamentano la "strozzatura" del dibattito con il "governo che va avanti a fiducie e resta sordo alle proposte delle opposizioni". Dunque, le forze di centrodestra chiedono all'esecutivo che "almeno sul decreto rilancio non venga messa la fiducia". L'iter del decreto partirà dalla Camera.
Il deputato di Forza Italia Simone Baldelli ha ricordato che quella posta oggi "è la sedicesima fiducia" del governo Conte II e che si è in presenza di un "rischio ingolfamento in Parlamento con otto decreti da convertire: non siamo assolutamente certi che 263 articoli del dl Imprese siano la soluzione e non invece una parte del problema".
Riccardo Zucconi di FdI ha espresso "rammarico per questa nuova fiducia che impedisce di poter affrontare in maniera trasparente le migliorie al testo, a fronte della disponibilita' delle opposizioni a collaborare sulle modifiche da apportare al decreto. Questa modalita' di porre sempre la fiducia ci lascia molto perplessi".
Anche la Lega con Paolo Paternoster ha osservato: "Abbiamo cercato di migliorare il testo ma la maggioranza non ci ha fatto toccare palla, con una discussione strozzata prima in commissione e ora in Aula. E' un segnale molto negativo per la democrazia e spero che questo atteggiamento del governo non si ripeta anche in occasione del decreto Rilancio, spero nella collaborazione del governo e della maggioranza, che invece finora sono stati sordi".