Zenimation, recensione: un'opera d'arte tra suoni e colori | Cultura Pop

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Tutte quelle canzoni, e quei dialoghi, quel tripudio di parole che i creatori di tantissimi film a cartoni animati hanno dovuto scrivere per incantare il pubblico di generazioni e generazioni, ora non esiste più. Ve l’avevamo preannunciato, e ora siamo qui per voi con una disamina completa di tutti gli episodi appena sfornati da mamma Walt Disney Animation Studios. Parliamo di Zenimation, la nuova serie targata Disney Plus di corti animati disponibile dal 22 maggio e composta da ben 10 episodi, ma che ruberà davvero poco del vostro tempo. Sarà ben spesa oppure no?

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Enjoy the silence

Godiamoci il silenzio, o quasi. Sì, perché se amiamo citare i nostri personaggi preferiti e cantare i brani che ci accompagnano fin dall’infanzia o poco più, difficilmente prestiamo lo stesso orecchio agli effetti sonori che vengono studiati, creati e inseriti con altrettanta cura e maestria dai sound designer.

Lo anticipa il significato stesso del prefissoide del nome che dà il titolo a questa serie, un sostantivo nato all’incrocio tra zen e animation. Apriamo dunque la mente, chiudiamo gli occhi, respiriamo profondamente e abbandoniamoci per quasi un’ora a una serie di esperienze sensoriali che gli addetti ai lavori in casa Walt Disney, guidati da David Bess, hanno collettato per noi.

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La nuova serie Zenimation infatti è un balsamo per l’anima, un toccasana di cui possiamo disporre ogni volta che lo desideriamo, anche solo per qualche minuto. Difficilmente i singoli episodi durano oltre cinque-sette minuti ciascuno, motivo per cui possiamo, anzi dobbiamo, dedicare il nostro tempo a rifarci gli occhi di fronte a cotanta bellezza, tra natura, città e mondi incantati.

I corti sono dedicati, nell’ordine, a diversi elementi naturali, emozioni ed esperienze, come riportano i titoli stessi: Acqua, Panorami Urbani (una traduzione non troppo accurata rispetto all’originale Landscapes), Scoprire, Il volo, Esplorare, Notte, Natura, Serenità, Il regno dell’acqua e Leggerezza.

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Il contenuto di questi episodi si rivela in primis un ringraziamento più che dovuto ai team operosi, che nel tempo si sono dedicati “anema e core” lavorando alacremente a prodotti dalla qualità complessiva sempre più lampante. Questi brevi attimi sono infatti dedicati al solo coinvolgimento di animazione ed effetti sonori, senza dialoghi né colonne sonore, come anticipavamo.

In questo modo, il viaggio saltando da un titolo all’altro risulta davvero interessante, non solo perché ci consente di ammirare senza distrazioni il lavoro puramente artistico che ha reso possibili i tantissimi film Disney, ma possiamo anche rivedere diverse pellicole non così frequentemente citate. Tra queste, rispolveriamo Big Hero 6, Atlantis, Zootropolis accanto a classici ben più citati, come La Sirenetta, Tarzan, Il re Leone e Aladdin.

Se non lo avete ancora fatto, recuperate la nostra recensione di un altro corto “muto” e ad alto rischio di emozioni forti: Wind.

Un carosello (anche) amarcord

Il fil rouge che lega ciascuna breve sequenza tratta dalle varie pellicole è per continuità o distacco, dando origine a una transizione coerente o a un contrasto tra le immagini dedicate a ogni tema, come accade ad esempio nell’accostamento tra la vita frenetica della città futuristica di Ralf Spacca L’internet e le foreste incontaminate di Rapunzel o Tarzan. 

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La bellezza della “sporcatura” data da questo montaggio e giustapposizione di scene è data proprio dal cambio di formato della schermata; se infatti i più recenti prodotti sono in 16:9, il passaggio repentino tra queste dimensioni e quelle dei 14:9 o addirittura 4:3 è forse parzialmente disarmante, ma è la riprova della genuinità del contenuto, ripreso in toto dalla versione originale.

Così riscopriamo come si è evoluta la resa grafica di un elemento naturale tanto potente, quanto difficile da dettagliare: l’acqua. Dai paesaeggi “in fondo al mar” di Ariel alle onde magiche di Oceania, fino alle incredibili animazioni tra acqua allo stato liquido e solido in Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, possiamo davvero sostenere che di acqua sotto i ponti (e sugli schermi) ne sia passata abbondantemente.

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Non sono le uniche caratteristiche che possiamo osservare, in quanto è evidente che, ancora una volta, l’unione “mixata” della produzione che ha fatto la storia di Disney ha un effetto terapeutico. Sono talmente tante e variegate, le storie che sono state date in pasto alle pellicole in quasi un secolo di storia nata dalla mente di Walt, che possono essere unite a loro volta in tanti diversi prodotti originali, riprendendo così la tecnica e il linguaggio del “mashup” che ha reso celebri programmi televisivi storici come Blob o applicandoli anche alla rielaborazione di brani musicali, per crearne un nuovo pastiche.

Lo schermo come una tela d’artista

Zenimation, citiamo, è un tributo ai visual e sound artist, che hanno dato vita all’eredità (ad oggi più che fulgida, rigogliosa e vivente) dei film prodotti dai Walt Disney Animation Studios. Senza di loro, l’ossatura vera e propria delle storie che ci hanno meravigliato ed emozionato finora, non avrebbero avuto alcun senso, ed è proprio quello che andiamo a riscoprire in questa occasione.

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La nuova produzione in esame dimostra anche di essere stata un esercizio stilistico sicuramente superato con buoni voti, avendo selezionato con cura non solo le scene migliori ed evocative delle tematiche di ciascun episodio, ma anche quelle in cui non vi era traccia di dialogo (o quasi), così che un eventuale movimento delle labbra dei personaggi non potesse risultare del tutto finzionale e stridente ai fini della serie originale Disney.

Avevamo bisogno di ulteriori dimostrazioni della ricchezza espressiva e di contenuti dell’universo Disney? No. Avevamo bisogno di rimanere incantati a guardare immagini e ad ascoltare suoni per stare di fronte allo schermo da un nuovo punto di vista? Sì, e Zenimation è la dimostrazione che “guardare e sentire” non sono mai sinonimi di “osservare e ascoltare“. Come quando scrutiamo un quadro famoso e riusciamo finalmente a coglierne il singolo grumo di pittura su tela.

Siete davvero appassionati dell’arte di Disney e desiderate scoprire ulteriori dettagli? Non esitate allora a sfogliare le pagine di The Archive Series: Layout & BackgroundThe Art of Disney: The Renaissance and Beyond 1989-2014 o Animation.