Pensioni e coronavirus: taglio degli assegni: la grana rivalutazioni. Pensioni news
PENSIONI QUOTA 100, QUOTA 102, QUOTA 41, APE, APE SOCIAL E OPZIONE DONNA: NEWS SUL PENSIONAMENTO ANTICIPATO. RIFORMA PENSIONI NOTIZIE
L’epidemia di coronavirus rischia di avere ripercussioni anche sulle pensioni alla luce del crollo del Pil previsto per quest'anno. “L’impatto per ora è contenuto, anche se non trascurabile, con una riduzione lorda dell’assegno futuro che può arrivare a sfiorare il 3 per cento nel 2023 ma è poi destinata ad accentuarsi e comunque a permanere nel tempo. La legge Dini prevede che i contributi versati per gli anni compresi nel nuovo metodo di calcolo, prima di essere trasformati in rendita, siano via via rivalutati con un tasso di capitalizzazione dato dalla crescita media del Pil nei cinque anni precedenti”, spiega il Messaggero sottolineando che, per l’esistenza di uno sfasamento temporale, gli effetti del crollo del Pil di quest’anno saranno considerati per quanti andranno in pensione dal 1° gennaio 2022.
Pensioni: Uil, intervenire subito per rivalutazione
PENSIONI: UIL AL GOVERNO: "STERILIZZARE EFFETTI CADUTA PIL SULLE PENSIONI FUTURE" - In tema di pensioni, Domenico Proietti (segretario confederale della Uil) spiega: "Il Governo deve sterilizzare subito gli effetti negativi che la caduta del Pil ha sulle Pensioni future. Se da una parte la rivalutazione del montante contributivo dei futuri pensionati non puo' essere inferiore all'1%, a seguito delle modifiche del 2015, e' altresi' vero che eventuali differenze saranno recuperate negli anni successivi con effetti negativi sul futuro previdenziale dei lavoratori. Parallelamente gli effetti della crisi impatteranno anche sulla rivalutazione delle Pensioni in essere". Per questo, la Uil "chiede da subito al Governo di intervenire sia per il calcolo della rivalutazione del montante contributivo sia per l'individuazione dell'indice di rivalutazione delle Pensioni erogate. Questo e' un primo modo concreto di aiutare i pensionati presenti e futuri".
PENSIONI GIUGNO pagate a maggio: ecco tutti i dettagli. Pensioni news
Pensioni di giugno disponibili in Posta già a fine maggio. Come nei due mesi precedenti anche a giugno per i pensionati sarà possibile anticipare il ritiro dell’assegno in contanti presso gli uffici postali italiani qualche giorno prima rispetto alla data bancabile. Seguendo lo schema adottato per i pagamenti dei due mesi precedenti, anche per il mese di giugno il pagamento delle pensioni in contanti avverrà con la divisione per cognomi nelle giornate dal 26 al 30 maggio. Salvo diverse indicazioni che dovessero giungere nei prossimi giorni, il 26 maggio si pagherà dalla lettera A alla B, il 27 maggio dalla C alla D, il 28 maggio dalla lettera E alla K, il 29 maggio dalla L alla P e infine il 30 maggio dalla lettera Q alla lettera Z.
L’accordo sulle pensioni, raggiunto fra Inps e Poste Italiane è nell'ottica di evitare assembramenti e code davanti agli sportelli e consentirà di fornire la liquidità ai pensionati qualche giorno prima del previsto. Accordo valido solo per chi ritira i soldi in contanti presso gli uffici postali. Per tutti gli altri pensionati che hanno l’accredito in conto corrente o su libretto di risparmio, la data bancabile prevista è il 1 giugno 2020. Poste Italiane fa sapere che tutte le pensioni verranno accreditate con valuta 26 maggio 2020. Per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution i soldi saranno quindi disponibili da tale data e potranno essere prelevati presso gli oltre 7,000 sportelli Postamat. Come per aprile e maggio resta valido anche l'accordo tra Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri, una convenzione per cui i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri. Il servizio non potrà essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un libretto o un conto postale o che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione.
PENSIONI QUOTA 100? FLESSIBILITA' A 62 ANNI? Cosa cambierà. Riforma pensioni news
Quota 100 pensioni e poi? Cosa accadrà dopo la fine di questo modello di pensionamento anticipato? Il dibattito sta ripartendo dopo lo stop per l'emergenza coronavirus. Secondo Domenico Proietti (segretario confederale della Uil) urge introdurre una flessibilità “intorno a 62 anni". Ma andiamo a vedere la situazione e le ipotesi in campo legate alla riforma pensioni.
PENSIONI QUOTA 100 DOPO IL CORONAVIRUS: COSA CAMBIA. Riforma pensioni news
Quota 100 PENSIONI va verso la la fine, poco più di un anno a mezzo e questa forma di pensionamento anticipato (62 anni più 38 di contributi) chiuderà la sua finestra triennale (era nata con il governo Lega-M5S). Cosa ci sarà dopo, anche alla luce della crisi economica di questi mesi? Al momento siamo alle ipotesi, perchè la pandemia di coronavirus ha fermato, o quantomeno rallentato il confronto tra le parti sociali. Tra le ipotesi per il post Quota 100 PENSIONI potrebbe esserci l'introduzione della PENSIONE ANTICIPATA TOTALMENTE CONTRIBUTIVA. Una misura che penalizzebbe però quei lavoratori che hanno avuto dei lavori discontinui. Secondo quanto riporta trend-online.com, "al vaglio vi è anche l'ipotesi di innalzare l'età pensionabile: questa proposta, però, non avrebbe il beneplacido delle parti sociali, che si stanno opponendo perché sarebbe troppo penalizzante per i lavoratori". Oppure un sistema pensionistico che si appoggi anche sui fondi pensioni, con agevolazioni a carico dello Stato. Interessante in tema di riforma pensioni però l'intervento delle scorse ore del segretario confederale della Uil, Domenico Proietti nell’audizione presso la Commissione Lavoro del Senato. Secondo Proietti urge introdurre una flessibilità “intorno a 62 anni. Si tratta di un intervento che oltre a riallineare il sistema previdenziale italiano a quello che avviene in Europa, si configura come uno strumento importante per garantire una tutela alle persone che saranno espulse dal mercato del lavoro a causa delle conseguenze economiche del coronavirus”. Non solo. Proietti ritiene “necessario, nell’ambito dei molteplici interventi di sostegno ai redditi, prevedere una misura a favore delle pensioni in essere, estendendo il beneficio della quattordicesima a quelle fino a 1.500 euro mensili”.
Pensioni, giù pensioni nonostante Quota 100. I dati Istat
All'interno delle prestazioni previdenziali, sono sempre le pensioni la componente piu' onerosa, con una spesa che assorbe da un massimo del 90,7% nel 2002 a un minimo dell'86,6% nel 2019 (pari a 275,1 miliardi); il peso relativo assunto nel 2019 e' il piu' basso dal 1995, nonostante la spesa aggiuntiva dovuta alla misura denominata 'Quota 100' (circa 2,1 miliardi di pensioni, piu' altri 600 milioni circa di Tfr). E' quanto rileva l'Istat nel report 'La protezione sociale in Italia e in Europa' La riduzione della quota per pensioni - spiega l'Istat - e' stata controbilanciata da una crescita nel tempo delle liquidazioni per fine rapporto di lavoro e, soprattutto, delle indennita' di disoccupazione, che hanno raggiunto il livello massimo di spesa nel 2019 (12,6 miliardi), mentre la spesa per la Cassa integrazione guadagni (cig) e' ritornata a livelli molto bassi, analoghi a quelli precedenti la crisi economica del 2009 (849 milioni). Le indennita' di disoccupazione e le spese per la Cig sono destinate a crescere nel 2020 per effetto dei decreti emanati per il sostegno al reddito dei lavoratori a seguito della chiusura delle attivita' economiche per l'emergenza Covid-19
Pensioni over 75, consegna a domicilio dei Carabinieri. PENSIONI NEWS
PENSIONI, CONSEGNA A DOMICILIO DEI CARABINIERI PER GLI OVER 75 - Come accorgimento per proteggere le fasce più deboli ed esposte al Covid-19, Poste Italiane ha sottoscritto una convezione con l’Arma dei Carabinieri per consegnare a domicilio la pensione per tutti gli over 75 che ne fanno richiesta. Ecco il comunicato che spiega i dettagli. "Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri hanno sottoscritto una convenzione grazie alla quale tutti i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri. Il servizio non potrà essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un libretto o un conto postale o che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione. L’accordo è parte del più ampio sforzo messo in atto dai due partner istituzionali, ciascuno nel proprio ambito di attività, per contrastare la diffusione del Covid-19 e mitigarne gli effetti, anche mediante l’adozione di misure straordinarie volte ad evitare gli spostamenti fisici delle persone, ed in particolare dei soggetti a maggior rischio, in ogni caso garantendo il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro. L’iniziativa permette anche di tutelare i soggetti beneficiari dalla commissione di reati a loro danno, quali, truffe, rapine e scippi. In base alla convenzione appena sottoscritta i Carabinieri si recheranno presso gli sportelli degli Uffici Postali per riscuotere le indennità pensionistiche per poi consegnarle al domicilio dei beneficiari che ne abbiano fatto richiesta a Poste Italiane rilasciando un’apposita delega scritta. I pensionati potranno contattare il numero verde 800 55 66 70 messo a disposizione da Poste o chiamare la più vicina Stazione dei Carabinieri per richiedere maggiori informazioni. La collaborazione è frutto della consapevolezza di entrambi i sottoscrittori di ricoprire un ruolo strategico a sostegno del Paese e conferma la loro vocazione alla prossimità verso i territori e le categorie più fragili. Il risultato è scaturito dalla capacità dei Carabinieri e degli operatori di Poste Italiane di intercettare i fabbisogni della popolazione e riuscire, grazie alla presenza capillare sia dei Comandi Stazione Carabinieri sia degli Uffici Postali sull’intero territorio nazionale, a fornire un servizio efficace e solidale. L’Arma dei Carabinieri e Poste Italiane continueranno ad assicurare il servizio di erogazione e consegna al domicilio delle pensioni agli ultra settantacinquenni per l’intera durata dell’emergenza Covid-19".
Pensioni Quota 100 frenano gli anticipi nel primo trimestre. PENSIONI NEWS
Le Pensioni liquidate dall'Inps nel primo trimestre del 2020 sono 157.038 con un importo medio pari a 1.128 euro. Lo rende noto l'Inps nell'Osservatorio flussi di pensionamento. Frena il numero delle Pensioni anticipate: il peso delle Pensioni anticipate (55.085) sulle pensioni di vecchiaia (54.009) che aveva visto un importante aumento nel 2019 rispetto all'anno precedente sia per l'aumento dell'eta' legale sia per l'introduzione della "Quota 100", ritorna nel primo trimestre 2020 a livelli piu' bassi arrivando a una quasi parita' tra Pensioni di anzianita' e di vecchiaia liquidate. Il rapporto tra le Pensioni di invalidita' e quelle di vecchiaia del primo trimestre 2020, aggiunge l'Inps, si presenta piu' che dimezzato rispetto a quello dell'intero anno 2019: tale diminuzione e' imputabile congiuntamente all'aumento del numero delle Pensioni di vecchiaia liquidate nel primo trimestre del 2020, che non subisce piu' il suddetto blocco dell'anno precedente e la diminuzione costante negli anni del numero delle Pensioni di invalidita'. La percentuale delle Pensioni femminili su quelle maschili presenta, rispetto al dato annuo del 2019, un valore superiore di 5 punti passando da 96 a 101, con il sorpasso nel primo trimestre del 2020 delle prime sulle seconde. A livello territoriale il peso percentuale delle Pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta sostanzialmente il medesimo (50% nel 2019 e 51% nel primo trimestre 2020).
Pensioni: Cisl, rafforzarle per esigenze protezione sociale. Pensioni news
"L'Inps nel "Rapporto sui flussi di pensionamento" fa sapere che il numero delle Pensioni anticipate dei lavoratori dipendenti e' passato dalle 7.224 del primo trimestre 2019 al 16.366 del primo trimestre 2020. Questo dato non ci stupisce, dal momento che nel frattempo e' entrata in vigore la pensione con "quota 100" che, pero' ha cominciato ad essere liquidata dal 1 aprile 2019 e solo per il settore privato". Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga. "Sono invece interessanti per noi altri dati, ad esempio che nel primo trimestre 2020 sono 11.130 le donne hanno ottenuto la pensione anticipata a fronte di 23.557 maschi, cioe' le donne sono il 32% del totale mentre per le Pensioni di vecchiaia nello stesso periodo la percentuale e' del 50% (su 16.366, 8.072 le Pensioni per le donne e 8.294 per gli uomini), confermando cosi' ancora una volta quanto sia difficile per le donne accedere alla pensione anticipata per la quale sono chiesti piu' contributi e carriere piu' costanti e motivando ulteriormente la nostra idea della necessita' di forme compensative per i requisiti a pensione come quello dello scomputo di anno per figlio. Colpisce, piuttosto, il dato complessivo sulle Pensioni di vecchiaia piu' che raddoppiate. Le stesse sono passate da 7.224 del primo trimestre 2019 a 16.366 dello stesso periodo nel 2020 benche' i requisiti anagrafici e contributivi siano rimasti gli stessi (67 anni e 20 anni di contributi). Qui le motivazioni possono essere legate solo all'andamento demografico del Paese. In ogni caso, non c'e' dubbio che le Pensioni rimangono un elemento fondamentale del sistema sociale del paese e tanto piu' lo saranno nel futuro, pertanto pur nella complessita' del momento, non dovranno diventare oggetto di scambio ne' essere considerate solo costo come e' purtroppo avvenuto nel passato, ma piuttosto dovranno essere rafforzate per far fronte alle esigenze di protezione sociale sempre piu' pressanti.
Pensioni Quota 100 che stop: i numeri che frenano le uscite anticipate. PENSIONI NEWS
QUOTA 100 PENSIONI frena bruscamente. La crisi del Coronavirus potrebbe cambiare però nuovamente il trend sull'accesso a quota 100 visto che molte aziende alla ripresa piena del lavoro potrebbero fare i conti con crisi e chi avrà la possibilità di un’uscita agevolata dal mercato del lavoro potrebbe farlo. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore "Itinerari Previdenziali, a gennaio, aveva ipotizzato per il 2020 e il 2021 adesioni accolte non superiori a 50mila l'anno considerando che circa l’80% dei potenziali richiedenti avrà almeno il 65% della pensione calcolata con il metodo contributivo e con un anticipo fino a 5 anni perderebbero circa il 10% della pensione, senza considerare il limite imposto dal divieto di lavorare fino al raggiungimento dell'età di vecchiaia che scoraggia chi non può avere un lavoro regolare. Ma, come si diceva, ora le condizioni sono cambiate". Ricordiamo che quota 100 pensioni è al secondo anno e ne è previsto un terzo prima che la sperimentazione finisca. Nei mesi scorsi erano in corso contatti tra governo e sindacati e si era aperto il dibattito sulla riforma pensioni, ma l'emergenza coronavirus ha bloccato tutto.
PENSIONI NEWS DELLE SCORSE SETTIMANE
Pensioni Quota 100 porta assunzioni nella scuola: ufficiale! Riforma pensioni news
Quota 100 pensioni porta a nuovi posti di lavoro nel mondo scolastico. Via libera in Consiglio dei Ministri alle assunzioni chieste dal Ministero dell'Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell'estate del 2019 da quota 100 Pensioni. Si attua una norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno voluta dalla Ministra Lucia Azzolina. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perche' non erano stati messi a disposizione.
Pensioni Quota 41 verso l'addio per colpa del coronavirus? La situazione. Pensioni news
Quota 100 pensioni, quota 41... La riforma del sistema pensionistico in queste settimane non è un tema d'attualità. L'emergenza coronavirus ha messo in stand by il dibattito, che a marzo avrebbe dovuto avere momenti importanti (il 13 marzo era previsto un vertice tra governo e sindacati che ovviamente non è potuto esserci). Congelati i discorsi su quota 100 pensioni, che, va ricordato, è prevista per quest'anno e per tutto il 2021 quando terminerà il triennio di sperimentazione che era stato previsto dal governo Lega-M5S. Poi è prevedibile un 'pensionamento' di quota 100. E dopo? L'idea di alcune parti politiche era di introdurre quota 41. Ossia tutti in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica. Ma a questo punto la situazione è inevitabilmente più difficile, visto la crisi economica italiana e mondiale generata da questa pandemia di coronavirus. Le priorità del Governo nel medio periodo saranno di dare liquidità a lavoratori, imprese e famiglie. E, secondo alcuni studi condotti prima dell’introduzione di Quota 100 Pensioni, passare a quota 41 avrebbe fatto salire la spesa a 12 miliardi già a partire dal primo anno. Un livello che probabilmente non sarà facile da sostenere nel nuovo mondo post coronavirus. Ma siamo per il momento a ipotesi e scenari, seppur legati ad alcune proiezioni numeriche. Il futuro della riforma pensioni verrà chiarito solo nei prossimi mesi.
Pensioni, rivalutazione assegni: cosa è cambiato ad aprile 2020. PENSIONI NEWS
Gli assegni delle Pensioni Inps da aprile 2020 cresceranno grazie alla rivalutazione pari al 100% dell'indice Istat che sarà riconosciuto a tutti i percettori di assegni fino a quattro volte il minimo erogato dall'Istituto Nazionale Previdenza Sociale. Ecco il comunicato Inps sulla rivalutazione delle pensioni. "L’INPS comunica che con la mensilità di aprile 2020 sarà posta in pagamento la pensione nella misura stabilita dalla legge di bilancio. La legge di bilancio 2020 ha introdotto un nuovo meccanismo di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per il triennio 2019-2021, parzialmente diverso da quello applicato in occasione della prima rata di gennaio 2020. La novità consiste nella eliminazione della fascia di rivalutazione delle pensioni comprese fra tre e quattro volte il trattamento minimo, che viene ora accorpata alla fascia di rivalutazione pari al 100% dell’indice di rivalutazione. Conseguentemente è stata effettuata una seconda operazione di rivalutazione solo per i pensionati i cui trattamenti complessivi si collocano nella fascia compresa fra tre e quattro volte il trattamento minimo. A questi pensionati, nel mese di aprile, saranno corrisposti anche gli arretrati da gennaio a marzo, oltre all’adeguamento della relativa mensilità. Sarà a breve pubblicata la circolare illustrativa dell’operazione. Infine, l’Istituto ricorda a tutti i pensionati che il pagamento della rata mensile di pensione sarà effettuato, come da calendario, il primo giorno bancabile del mese, quindi mercoledì 1° aprile 2020".
Coronavirus e Pensioni Quota 100: cosa cambierà? Riforma Pensioni News
Cambierà qualcosa nella riforma pensioni e per quanto concerne quota 100 ora che c'è un'emergenza coronavirus che investe pesantamente l'economia? Alcuni addetti ai lavori pensano che l'esecutivo, terminata quota 100 (scadenza il 31/12/2021) non concederà altre vie per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. Si vedrà. “La situazione straordinaria implica una serie di riflessioni sulle misure attive come Quota 100”, dice Antonio Zennaro, deputato grillino secondo quanto riporta Il Foglio. “Data la situazione che ci aspetta, credo che con una forte rimodulazione potremmo risparmiare almeno 10 miliardi nei prossimi due anni: risorse da destinare direttamente alla sanità pubblica e la ricerca scientifica". E la Cgia fa sapere che tra il reddito, la pensione di cittadinanza e QUOTA 100 PENSIONI nel 2020 è prevista una spesa di 12,3 miliardi, il 64 per cento in più della misura economica anticrisi annunciata nei giorni scorsi dal Governo che sarà pari a 7,5 miliardi. Somme importanti che hanno indotto il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo, a questa riflessione: ''Per dare un sussidio anche a chi è poco interessato a trovarsi un lavoro o vuole andare in pensione in anticipo, il Governo ha previsto per l'anno in corso una spesa di 12,3 miliardi di euro. Per affrontare una crisi economica che, invece, rischia di far scivolare il Paese in una recessione pesantissima, promette 7,5 miliardi. Insomma, per l'assistenza non badiamo a spese, ma per fronteggiare una crisi che si annuncia essere tra le più drammatiche degli ultimi 75 anni erogheremo una misura che, sebbene sia raddoppiata nel giro di pochi giorni, rimane ancora insufficiente''.
CORONAVIRUS E PENSIONI QUOTA 100, LA RICETTA DI BRUNETTA - RIFORMA PENSIONI NEWS
L'ex Ministro della PA Renato Brunetta ha parlato delle misure necessarie all’Italia per uscire dalla crisi dettata dal Coronavirus, e critica lo spreco di risorse utilizzate per la misura di Quota 100. "Un Paese che si permette di buttare 15 miliardi sul reddito di cittadinanza e Quota 100 si può permettere di garantire alle aziende liquidità e la cassa integrazione ai lavoratori”, ha speigato a Il Giornale. Brunetta dà la sua ricetta: ” Lo Stato deve garantire la liquidità bancaria per il tempo necessario alle aziende dei settori più colpiti. Il secondo strumento è la cassa integrazione in deroga. Lo Stato deve garantire lo stipendio ai lavoratori di tutti i settori esclusi dalla cassa. Turismo, ristoranti, alberghi, agenzie, terziario, libere professioni. L’istituto c’è, va solo finanziato generosamente. Sono costi sopportabili se ci muoviamo nell’orizzonte temporale di 4 o 5 settimane, con strumenti eventualmente rinnovabili.
sss