A giugno riaprono gli asili: “Impensabile un’apertura generalizzata e indiscriminata”
Per la Cgil di Treviso serve una fase graduale di sperimentazione per arrivare a pieno regime di attività
TREVISO - “Impensabile una riapertura generalizzata e a pieno regime dei nidi e delle scuole dell’infanzia, scaricando rischi e responsabilità su enti gestori, lavoratori e famiglie”. Questa la posizione di Marta Casarin della segreteria provinciale della Fp Cgil di Treviso, contraria all’ordinanza regionale che prevede la riapertura di asili e centri estivi dal 3 giugno.
“Il virus non è debellato, è ancora in circolo e dobbiamo essere cauti. Aprire in maniera indiscriminata è una follia - afferma Marta Casarin -, non si considera nessun elemento di cautela che in un ambito così particolare va assolutamente posto. La Regione del Veneto non può, ancora una volta e come spesso accade quando incombenze e colpe ricadono su altri, lavarsene le mani e dare il liberi tutti".
"Per non scaricare rischi e responsabilità in capo agli enti gestori dei nidi, delle scuole dell’infanzia e delle primarie - spiega Casarin -, serve per i prossimi mesi una certa gradualità, magari anche in termini di ore di riapertura giornaliera, e - anche alla luce della varietà delle strutture del nostro territorio - una fase di sperimentazione per riorganizzare l’attività secondo i criteri e i protocolli di sicurezza, a garanzia della salute dei piccoli, delle loro famiglie e dei lavoratori”.
“Solo un processo ponderato, organizzato e mosso dal senso di responsabilità - conclude - potrà mettere nidi e scuole dell’infanzia, nonché i lavoratori, nelle condizioni di operare al meglio e le nostre famiglie di vivere il passaggio in serenità”.