Tiroide, come comportarsi se ci sono noduli
Se c'è carenza di iodio la tiroide tende a crescere e a formare noduli che possono. Cosa fare se vengono scoperti
by Federico MeretaCovid-19 ha reso virtuale anche l’appuntamento della Settimana Mondiale della Tiroide, in programma dal 25 al 31 Maggio. Questo evento mira ad aumentare la conoscenza delle persone sulla diagnosi, la cura e la prevenzione delle malattie tiroidee. Ma rappresenta comunque l’occasione per ricordare l’importanza dello iodio e i comportamenti da tenere per preservare la salute della ghiandola.
Come si studiano i noduli
Le donne sono più a rischio di sviluppare noduli tiroidei. La probabilità di individuarli cresce progressivamente con l’età e anche in questo caso a rischiare di più sono le donne: verso i 40-50 anni più del 30 per cento della popolazione femminile può presentare queste piccole lesioni, legate soprattutto alla carenza di iodio con l’alimentazione.
Lo iodio è di massima presente nei cibi in quantità limitata ed è indispensabile per il buon funzionamento della ghiandola, perché l’ormone della tiroide è fatto in parte significativa di iodio: quindi se c’è poco iodio la tiroide tende a crescere e a formare noduli. Va comunque ricordato che la maggior parte dei noduli è di piccole dimensioni e spesso vengono scoperti quasi per caso, senza sintomi o segni particolari.
Se infatti da un lato si individuano sempre più noduli tiroidei, anche molto piccoli, per l’uso sempre più diffuso dell’ecografia, e quindi è in aumento anche la diagnosi di tumore della tiroide (il 5-10 per cento dei noduli visti all’ecografia possono essere neoplastici), secondo gli esperti anche la grande maggioranza dei tumori tiroidei hanno aggressività scarsa.
La diagnostica sta facendo grandi progressi per individuare appropriatamente i noduli a rischio tumorale, ed evitare trattamenti e chirurgie non necessarie per i noduli innocui. Comunque anche le strategie terapeutiche (per i tumori, e per i noduli benigni di dimensioni tali da dare fastidio) sono andate avanti, soprattutto sulla scelta e la personalizzazione del trattamento quando necessario, con particolare cura nelle (fortunatamente poche) forme molto aggressive di tumore, per le quali ad oggi sono state comunque messe a punto terapie precedentemente non disponibili.
Non bisogna poi dimenticare che la tiroide è l’organo “bersaglio” più frequente di patologia autoimmune, anche questa soprattutto a carico delle donne. Per questo occorre valutare la situazione in caso di disturbi, mirando soprattutto a controllare i valori del TSH per scoprire un eventuale Iper o ipo-tiroidismo.
Come mantenere la tiroide in forma
Poche, semplice regole vanno tenute presente per chi vuole avere la tiroide e la sua funzionalità sotto controllo. Ecco una serie di semplici consigli pratici.
- Consumare regolarmente il sale iodato, disponibile in commercio, sia come sale grosso che come sale fino. Attenzione solamente a non esagerare con l’aggiunta di sale ai cibi, per il rischio di ipertensione.
- In presenza di tumefazioni del collo o in presenza di sintomi come stanchezza inspiegabile, aumento di peso, rallentamento dei battiti cardiaci (ipotiroidismo) oppure agitazione, tachicardia, ansia (ipertiroidismo), consultate il medico
- A volte anche parametri apparentemente lontani possono essere correlati con il benessere della tiroide. Quindi anche un incremento dei valori dei colesterolo e trigliceridi nel sangue può avere come cofattore il cattivo funzionamento della ghiandola.
- L’ormone tiroideo è un farmaco, quindi deve essere impiegato solamente quando lo indica il medico. Non fate l’errore di assumere ormone tiroideo per dimagrire, pensando di accelerare il metabolismo: se la tiroide funziona normalmente non serve a nulla e può essere pericoloso per la salute.
Il fabbisogno di iodio aumenta in gravidanza: un adeguato apporto di iodio alla madre garantisce un adeguato apporto al feto, che ne ha bisogno per il funzionamento della sua tiroide e per lo sviluppo del sistema nervoso.