I film più belli del 2020 – per ora – secondo il New York Times
Scelti dai suoi due critici più importanti: visti i tempi, quasi tutti si possono già vedere in streaming
Come ogni anno (quest’anno un po’ prima del solito) i due principali critici cinematografici del New York Times, Manohla Dargis e A.O. Scott, hanno selezionato i loro film preferiti, tra quelli usciti nei cinema quando ancora erano aperti e tra quelli che invece sono arrivati direttamente online, in streaming. Come ogni anno, ognuno ha i suoi gusti e ha quindi scelto i suoi film; ce n’è uno, però, che hanno scelto entrambi. Li trovate tutti di seguito.
I FILM PREFERITI DI A.O. SCOTT
L’altra metà
È una commedia con protagonisti degli adolescenti ed è disponibile su Netflix, che la presenta così: «La geniale ma squattrinata Ellie Chu scrive una lettera d’amore per conto di un atleta, ma non si aspetta di diventare sua amica, né di innamorarsi della stessa ragazza». Una storia, quindi, che ha qualche punto di contatto con la commedia teatrale Cyrano de Bergerac, dove Cyrano è però un’adolescente lesbica e di origini asiatiche. Per motivare questa scelta, Scott ha citato una recensione (non sua) del New York Times, che apprezzava il modo in cui il film sapeva andare «oltre le limitazioni che spesso ostacolano la creatività di film di questo tipo», esplorando questioni complesse e «trattando gli adolescenti con la raffinatezza necessaria».
Beyond the Visible: Hilma af Klint
Un documentario sulla pittrice svedese Hilma af Klint, esponente dell’astrattismo morta nel 1944. Scott ha apprezzato il fatto che il film permetta agli spettatori di scoprire una pittrice poco nota, «rinfrescando gli occhi e la mente». Il film non è al momento disponibile in Italia.
Il traditore
L’ultimo film del regista Marco Bellocchio, sulla vita del boss mafioso Tommaso Buscetta, interpretato da Pierfrancesco Favino. Secondo Scott, «ha un distacco analitico, da storico, ma si vede anche la comprensione che hanno certi romanzieri nei confronti dei loro personaggi e l’indignazione che hanno i cittadini verso la crudeltà e la corruzione». Si può vedere su Sky e su NOW TV.
Beastie Boys Story
Il documentario di Spike Jonze (regista di Lei e di Essere John Malkovich) sulla storia dei Beastie Boys, il noto gruppo rap fondato nel 1981. «È una commovente e generosa elegia», ha scritto Scott. Il documentario si può vedere su Apple TV+.
I FILM PREFERITI DI MANOHLA DARGIS
Bacurau
È ambientato nel futuro prossimo in Brasile, in un villaggio sperduto e in un’area difficilmente raggiungibile. Parla del lutto degli abitanti della comunità locale in seguito alla morte di colei che era la matriarca, e di una successiva e misteriosa scomparsa del villaggio da ogni mappa. Il New York Times ha scritto che fonde cose da film western con elementi di fantascienza e Dargis ha scritto di aver apprezzato il modo in cui, partendo da certe premesse, il film prenda strade sorprendenti e notevoli.
Sorry We Missed You
Diretto da Ken Loach, è un film che difficilmente scontenta quelli che apprezzano Ken Loach: parla di una famiglia che ha difficoltà economiche dopo la crisi del 2008 e dei problemi che nascono dopo che il padre inizia a lavorare in proprio per migliorare le loro condizioni. “Sorry we missed you” non vuol dire solo “ci manchi”, ma lo si capisce bene dal film. Sorry We Missed You, uscito nei cinema italiani a gennaio, è disponibile a noleggio su Chili.
L’uomo invisibile
Anche questo è disponibile su Chili, oltre che su altri servizi di film a noleggio (è uno dei quei film che sarebbe dovuto uscire nei cinema). È un film con protagonista Elisabeth Moss, in cui l’uomo invisibile è al centro di una storia cupa, thriller e horror. Una storia strana: per capirla, fate prima a guardare il trailer.
Crip Camp – Disabilità rivoluzionarie
«Un innovativo campo estivo galvanizza un gruppo di adolescenti disabili che danno vita a un movimento, aprendo una nuova via verso una maggiore uguaglianza», secondo la sintesi che ne fa Netflix, dove lo potete vedere.
IL FILM CHE HANNO SCELTO SIA DARGIS CHE SCOTT
La ragazza d’autunno
Ambientato nel 1945 a Leningrado, nell’Unione Sovietica, e ha per protagoniste due donne – un’infermiera e una madre tornata dal fronte e in cerca del figlio – in una città devastata dalla guerra appena terminata ma i cui segni sono ancora tanti e profondi. «È un pugno nello stomaco», ha scritto Dargis: «Ed è anche una emozionante storia sull’amore – in ogni sua forma, perversione e ostinazione – raccontata in modo brillante». Il regista, Kantemir Balagov, ha 28 anni. È su Amazon Prime Video.