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I truffatori nigeriani stanno frodando gli USA per centinaia di migliaia di dollari

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Un gruppo di truffatori nigeriani è riuscito a frodare i governi locali americani, mettendo così le mani su centinaia di migliaia di dollari in assegni di disoccupazione.

A lanciare l’allarme è lo studio di cybersecurity Agari, che avrebbe individuato un’impressionante operazione fraudolenta opera del team di truffatori nigeriani Scattered Canary. La segnalazione di Agari arriva a pochi giorni da un report dell’intelligence americana, che parlava di frodi per milioni di dollari a danno delle istituzioni locali e federali americane.

I truffatori sarebbero risusciti ad impersonare con successo diversi cittadini americani, riuscendo ad ingannare non solo il welfare di Stati come Washington e il Massachussetts, ma anche la stessa IRS — il fisco americano.

 

 

Rubando l’identità a migliaia di americani, i truffatori nigeriani sarebbero riusciti a far indirizzare su conti correnti di loro proprietà centinaia di migliaia di dollari, nella forma degli assegni di disoccupazione e dei bonus predisposti dalle istituzioni per aiutare gli americani in difficoltà durante la pandemia (come l’assegno una tantum da 1.200$ istituito dal CARES Act).

Questo tipo di truffe, spiega l’Intelligence nel suo report, rischiano di costituire il colpo di grazie definitivo a danno di quegli stati americani che, proprio per sussidiare la loro popolazione, stanno esaurendo la liquidità.

Ma per gli americani a cui è stata rubata l’identità oltre al danno potrebbe arrivare anche la beffa. I nigeriani riescono ad appropriarsi degli assegni di disoccupazione in due modi: bruciando sul tempo gli americani che hanno effettivamente bisogno di quei soldi –e che vedranno la loro domanda rigettata perché considerata un “doppione”– o presentando domanda di disoccupazione in nome di cittadini che non hanno diritto a nessun assegno, perché il lavoro non l’hanno perso. I truffatori sanno che in questo momento le autorità americane non hanno il tempo e le forze per effettuare controlli a tappeto, ma quando la situazione tornerà alla normalità, i truffati potrebbero paradossalmente finire indagati per frode.

Immagine in apertura via Ars Technica.