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La scuola dell'infanzia di Paesana

Petizione contro la chiusura di una sezione della scuola dell’infanzia di Paesana: “Decisione che non valorizza il sistema educativo pubblico”

I genitori degli alunni promuovo la raccolta firme, indirizzata in primis al ministro Azzolina, e aperta a tutta la comunità paesanese: “La scelta del ridimensionamento pare insensata in questo momento storico-sociale, dove il distanziamento sociale è diventato fondamentale”

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Dopo Comune, Unione montana e Uncem, a Paesana parte anche una raccolta firme contro la riduzione delle sezioni della scuola dell’infanzia. 

A promuovere la petizione, i genitori degli alunni di quella che un tempo si chiamava la “materna”, che hanno deciso di scrivere al Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte, Fabrizio Manca, al dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Cuneo, Maria Teresa Furci. La raccolta firme, ovviamente, è da intendersi aperta a tutta la comunità paesanese.

La Scuola dell’infanzia di Paesana, per l’anno scolastico 2020/2021, verrà privata di una delle tre sezioni ad oggi presenti, con la motivazione addotta al calo demografico: a settembre– infatti – gli alunni che si trovano ad iniziare il loro percorso scolastico non raggiungerebbero la “soglia” necessaria per vedere garantite le tre sezioni.

Questa decisione cambierebbe radicalmente la ridistribuzione degli alunni della scuola dell’infanzia: “Se per l’anno 2019/2020 erano dunque presenti tre classi (3 anni e anticipatari, 3 e 4 anni e 5 anni) con una media di 18 alunni per sezione, nell’anno scolastico 2020/2021 le classi saranno solamente due.

Questo comporterà inevitabilmente ad un innalzamento de numero di alunno per classe (24 alunni ciascuna), ed al conseguente aumento di alunni per insegnante a discapito dell’insegnamento e dell’apprendimento”.

Rifacendosi anche alle tesi espresse dalle Istituzioni locali e dall’Uncem, anche i genitori pongono l’accento sull’edificio che ospita la scuola: “è di recente costruzione, dotato di spazi ottimali rispondenti anche alle misure di sicurezza relative alle disposizioni in merito al Covid-19”. “Deve essere considerato come idoneo e prezioso a medio e lungo termine per la prevenzione e il contenimento dei contagi”.

Sullo sfondo restano comunque gli aspetti legati ad un presidio indispensabile per la Montagna: “La scuola dell’infanzia di Paesana ha un bacino di utenza molto vasto, che va ben oltre i confini comunali. Esso comprende anche i comuni dell’Alta Valle Po (Oncino, Ostana e Crissolo) fino ad una distanza di circa 18 chilometri dal plesso scolastico.

Il mantenere gli attuali servizi scolastici è essenziale per far rimanere le famiglie in valle ed incentivare l’insediamento di nuovi e giovani nuclei famigliari in media e alta valle.

La scelta del ridimensionamento di una realtà sana e virtuosa non valorizza il sistema educativo pubblico; non incentiva la crescita demografica di una valle e soprattutto pare insensata in questo momento storico-sociale dove il distanziamento sociale è diventato fondamentale.

Esprimiamo dunque la nostra contrarietà alla riduzione delle sezioni nella scuola dell’infanzia di Paesana perché, seppur le iscrizioni arrivino solamente a 48 bambini, nel momento in cui ci troviamo, dove la principale misura di contenimento del contagio al covid-19 è il distanziamento sociale, noi ci ritroveremmo ad avere bambini che frequentano sezioni molto più numerose di quelle che frequentavano prima della pandemia”.

La richiesta, che verrà inoltrata a Ministero e agli Uffici scolastici di Regione e Provincia, è quella di “provvedere presto alla risoluzione di questo problema, al fine di migliorare la situazione e consentire così il proseguimento dell’attività scolastica nel migliore dei modi”.

Si può sottoscrivere la petizione recandosi presso l’ufficio della Polizia locale di Paesana, dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 12 (eccetto il venerdì mattina, quando si potrà firmare presso l’ufficio anagrafe, con il medesimo orario).

Sembra intanto che, come reso noto da Uncem, la Regione Piemonte abbia condiviso la necessità di un'azione forte per salvaguardare i servizi delle scuole. Proprio secondo Uncem, l’Ufficio scolastico regionale dovrà accogliere positivamente quanto richiesto dai sindaci, al fine di potenziare i servizi alle famiglie e ai territori. L'azione prosegue anche con il Governo per rendere efficace la specificità dei territori montani, tantopiù nelle fasi post-emergenza sanitaria.