No alle partite alle 16.30. Il prof. Castellacci: "Difficile giocare a quell'ora"

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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

A lanciare l'appello quest'oggi, dopo quello dell'AIC, è Enrico Castellacci, presidente dei medici sportivi italiani ed ex storico medico sociale della Nazionale italiana: "È difficile giocare a quell'ora perché in estate fa molto caldo. Mi ricordo il mondiale in Brasile, giocammo con un tasso di umidità del 90% all’1,00 del pomeriggio. Sono climi difficili da sopportare. È un orario che avrei evitato puntando su altre fasce orarie”.
La Lega, in questo momento, sta ragionando su tre fasce orarie: 16.30, 18.45 e 21 per completare la stagione 2019/20. 

Il 28 dal Governo dovrebbe arrivare il via libera per la ripresa della Serie A e Castellacci s'è soffermato sulle settimane di recupero necessarie per far ripartire i giochi: "Quattro settimane di lavoro? Sarebbero essenziali. Tre settimane sarebbero il minimo, quattro il giusto! Ho delle perplessità per quanto riguarda il protocollo e la sua applicabilità per delle squadre di Lega Pro e Serie B. Mi domando come possa ripartire il campionato di Lega Pro se queste linee guida non possono essere applicate".