https://www.cronachemaceratesi.it/wp-content/uploads/2020/05/gianluca-marsili-225x400.jpeg
Gianluca Marsili

«Approvato un bilancio pronto prima dell’emergenza Covid»

MONTECOSARO - Gianluca Marsili, consigliere comunale all'opposizione, attacca l'amministrazione: «Non sono state considerate le misure che si dovranno adottare a seguito della pandemia che ci ha colpiti»

by

 

 

«”Il filo dell’Incertezza unisce il Mondo, L’Europa ed il bilancio del Comune di Montecosaro”. Non è una provocazione da parte dell’opposizione ma è l’esatto termine utilizzato dalla maggioranza ed intorno al quale hanno approvato il bilancio preventivo del 2020». E’ quanto afferma in una nota Gianluca Marsili, consigliere comunale del gruppo “Uniti Per Montecosaro”, in cui sottolinea che «da pochi giorni è stato approvato un bilancio che non abbiamo votato in quanto a nostro avviso inadatto a gestire l’emergenza che ci ha investito, fatto e preparato prima della crisi legata al coronavirus, pronto già da febbraio». Il consigliere precisa: «Ci saremmo aspettati un consiglio comunale francamente diverso, pronto a rispondere all’emergenza del momento ed a prendere provvedimento di sostegno per famiglie ed imprese, anche alla luce dei buoni propositi e dalla comunione di intenti emersi nella commissione consiliare che si era tenuta qualche giorno prima. Abbiamo invece dovuto confrontarci con un trattato di macroeconomia finalizzato unicamente a dimostrare uno stato di incertezza che è sotto gli occhi di tutti e che di fatto non sarà di certo sfuggito nemmeno ai cittadini. Come emerso nel corso del dibattito in sala consiliare, il bilancio non tiene in alcun conto le misure che si dovranno adottare a seguito della pandemia che ci ha colpiti, che ha fatto abbassare le saracinesche di quasi tutte le attività economiche e che ci ha costretti a casa per oltre due mesi, un bilancio che non prevede nulla a riguardo perché, come detto, preparato e pronto già da febbraio. Come gruppo di minoranza abbiamo presentato due mozioni al consiglio comunale, la prima delle quali addirittura datata 9 marzo e la successiva il 21 aprile, in entrambi i casi si chiedeva la convocazione di un consiglio comunale urgente per discutere sulle proposte inserite nelle mozioni riguardanti sia i cittadini (riduzione dell’Imu, dell’addizionale comunale Irpef, fondi e dotazioni di Dpi), sia le imprese (abbattimento della Tari, dell’Icp e della Cosap)». Marsili spiega: «La nostra idea avrebbe comportato l’istituzione di un fondo d’emergenza che sarebbe stato alimentato anche dalla rinegoziazione dei mutui accesi (previsto un risparmio di circa 200mila euro), dei maggiori trasferimenti parte dello Stato (ad oggi ancora non quantificati), e dai tagli sui capitoli dedicati alla cultura ed alle manifestazioni pubbliche inserite nel bilancio votato che prevedibilmente non potranno essere utilizzati dato il distanziamento sociale. Lo scopo era quello di creare un “tesoretto” che ci avrebbe permesso di dare aiuti concreti e di rendere operative le misure correttive, considerato già l’eccessivo ritardo, al massimo entro il 15 giugno; tali azioni sicuramente non avrebbero risolto ma di certo alleviato il carico fiscale sui cittadini e sulle attività produttive – sottolinea – A queste proposte è stato dato l’ok soltanto all’istituzione di un fondo specifico ma al momento non si sa bene quali risorse, né quando, la maggioranza intenderà inserirle in quel fondo, perché ad esempio già i 200mila euro della rinegoziazione dei mutui, ad oggi, non verranno inseriti in via precauzionale per il bilancio. Sicuramente quel fondo sarà un contenitore vuoto o riempito in ritardo ma con poche risorse e quindi sostanzialmente inutile alla ripartenza – conclude Marsili -. Continueremo a chiedere di accelerare i tempi e di non lesinare sforzi per trovare aiuti economici anziché limitarsi a tenere i conti in ordine con le stesse voci di un anno fa, perché riteniamo che amministrare un paese significa assumersi delle responsabilità e fare delle scelte anche coraggiose e non limitarsi alla normale amministrazione, per quello basta e avanzano i tecnici, molto più preparati dei politici».