Out è il primo corto della Pixar con una coppia gay
by Paolo ArmelliSu Disney+, all’interno della serie SparkShorts, Out affronta con la giusta leggerezza – e un pizzico di magia – le difficoltà di fare coming out
Negli ultimi anni il mondo dell’animazione ha fatto passi in avanti per quanto riguarda la rappresentazione delle persone lgbt+. Anche nei prodotti riservati ai più piccoli si è iniziato a dare spazio, con spontaneità e naturalezza, a protagonisti non eterosessuali, rompendo il tabù secondo cui certi argomenti non erano adatti ai bambini. Alcuni timidi passi in avanti, in tale direzione, li ha fatti anche Disney, spesso però accusata di inserire personaggi solo vagamente connotati in questo modo, adeguandosi quindi a un trend di inclusività ma usando comunque eccessive cautele data la sua grande tradizione famigliare. Eppure, una delle più recenti aggiunte nel catalogo di Disney+ ci dimostra un notevole avanzamento: stiamo parlando di Out, corto della Pixar sbarcato il 22 maggio sulla piattaforma di streaming.
Si tratta della più recente new entry nella collezione di cortometraggi animati sperimentali intitolata SparkShorts, in cui appunto i disegnatori della Pixar testano tecniche e tematiche con più grande libertà rispetto al numero comunque ridotto di corti che arrivano nelle sale ad accompagnarele pellicole più lunghe. Scritto e diretto da Steven Hunter, Out racconta una storia tenera e divertente incentrata sulla difficoltà di fare coming out, ovvero rivelare la propria omosessualità: il protagonista Greg, che vive con il compagno Manuel e il loro cagnolino Jim, sta traslocando in città quando viene sorpreso dai genitori che decidono di dargli una mano. I due, però, non sanno nulla della relazione del figlio, che ancora non ha trovato il coraggio di confidarsi.
A sbloccare la situazione ci pensa una strana coppia formata da un gatto e un cane luccicanti, arrivati dal cielo a cavallo di un arcobaleno. Visto l’impasse, i due compiono una piccola magia: lasciar entrare Greg nel corpo di Jim e viceversa. Il cambio di prospettiva rivela che non tutti gli ostacoli che riteniamo enormi siano davvero così insormontabili e, soprattutto, che anche le altre persone, spesso, hanno dei crucci che non riescono a confessare. A pensarci bene niente di rivoluzionario, ma è comunque interessante vedere questo corto come un importante passo avanti nel mondo dell’animazione.