S&P500 e Dax: puntare al ribasso. Eur/Usd ha target ambiziosi
Per l'S&P500 e il Dax è bene ridurre il rischio, visto il momento di assoluta incertezza, privilegiando operazioni short. La view di Antonio Zedda.
by Davide PantaleoDi seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Antonio Zedda, Junior Financial Analyst di Unicron Associates, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari, su valute e comomodities.
L'S&P500 ha vissuto una seduta in salita durante la quale si è spinto a poca distanza dalla soglia dei 3.000 punti. Si aspetta ulteriori rialzi?
L'S&P500 registra un rialzo del 3,86% su base settimanale e a guidare la salita nelle prime giornate della scorsa ottava sono state sicuramente le parole del numero uno della FED, Jerome Powell.
Quest'ultimo in un’intervista ha affermato che “non scommetterebbe mai contro l’economia americana”.
Inoltre, come un fulmine a ciel sereno, è stato reso noto che l’azienda “Moderna” starebbe facendo importanti passi avanti sulla ricerca del vaccino contro il Covid19.
Dunque i mercati stanno scommettendo tutto sul vaccino, come evidenzia anche un’ultima indagine di Morgan Stanley, la quale si aspetta un vaccino entro l’autunno.
Dal punto di vista invece dei dati, c’è poco da festeggiare a mio parere. Due sono gli aggiornamenti che dovrebbero essere monitorati con cura: i dati sulla disoccupazione e quelli sulla fiducia dei consumatori.
Questa settimana le richieste iniziali di disoccupazione sono aumentate di 2,8 milioni di unità contro le 2 milioni previste, raggiungendo quasi i 40 milioni di disoccupati in America.
Per quanto riguarda la fiducia dei consumatori, ricordando che i consumi rappresentano circa il 70% del PIL Americano, si sta ampiamente allargando lo spread tra andamento dell’S&P500 e l’andamento di questo dato economico.
Fa dunque strano vedere invece come il settore tecnologico sia arrivato a un punto in cui pare aver dimenticato la crisi da Covid19.
Infatti l’indice Nyse FAANG+ ( + perché contiene altre aziende tech come Alibaba, Tesla , Baidu, Nvidia, e Twitter) è tornato sui massimi pre-crisi, disegnando una delle più rapide riprese a V mai viste prima.
In definitiva, dal punto di vista operativo, essendo questo un momento di assoluta incertezza, in cui da una parte abbiamo un mercato in forte ripresa (con addirittura il settore tech che sembra aver superato la crisi), dall’altra dati macroeconomici che continuano ad essere fortemente negativi e tensioni tra USA-CINA sempre più crescenti, è preferibile essere molto cauti.
Personalmente abbasserei il rischio sugli indici azionari in questo momento e preferirei operazioni short intraday con stop loss stretti in ottica speculativa di trading.
Parlando di asset allocation invece, dal momento che è impossibile indovinare i massimi/minimi di mercato, opererei con una strategia PAC long su cali superiori al 2-3%.
Anche il Dax ha guadagnato terreno, riportandosi sopra la soglia degli 11.000 punti. Quali i possibili scenari nel breve?
Anche il Dax ha chiuso la scorsa settimana con una performance positiva.
L’indice tedesco festeggia l’uscita di dati macroeconomici, che tutto sommato hanno battuto in positivo le stime degli analisti.
A partire dal sentiment ZEW delle condizioni dell’economia tedesca che tocca i 51 punti dopo un calo fino a 28 punti della rilevazione precedente.
Insomma, i consumatori tedeschi sono fiduciosi nella ripresa futura dell’economia del loro Paese.
Promossa dai mercati anche la proposta franco–tedesca sul fondo da 500 miliardi per sostenere le economie dell’Eurozona.
La loro decisione si mette nel mezzo tra la proposta dei Paesi del nord Europa ( i quali preferiscono soldi da dare in prestito) e quelli del sud Europa che vorrebbero soldi a fondo perduto.
Infatti, il piano da 500 miliardi proposto da Merkel e da Macron prevederebbe l’80% dei soldi a fondo perduto, mentre il restante 20% da dare in prestito.
Tutto questo ha giovato alla performance dei principali indici europei sicuramente, ma le crescenti tensioni tra USA e Cina hanno pesato nell’ultima seduta della settimana e potrebbero influenzare le prossime sessioni.
Dal punto di vista operativo adotterei il medesimo approccio dell’indice S&P500, con una view per il momento ancora short in un’ottica di trading.
L'euro-dollaro ha avviato una fase correttiva dopo il mancato superamento di quota 1,10. C'è il rischio di ulteriori ribassi dai livelli attuali?
L'euro-dollaro ha guadagnato lo 0,8% la scorsa ottava e continua da diverse settimane a muoversi in un trading range che va da 1,07 a 1,10, senza dare segnali di direzionalità.
Quella da poco conclusa è stata una settimana positiva grazie alla proposta Macron – Merkel sul recovery fund che ha dato una grande spinta alla moneta unica.
Tuttavia, mentre da una parte c’è la FED che continua ad essere il più espansiva possibile, per cercare di tenere basso il valore del dollaro, dall’altra troviamo la BCE, le cui intenzioni sono sicuramente quelle di acquistare debito corporate.
La somma di questi eventi, genera questi movimenti laterali di incertezza.
La mia view sull'euro-dollaro rimane long, perché ritengo che il fair value sia in area 1,25. Tuttavia per la settimana prossima, vista l’incertezza preferirei stare flat sul cambio, limitandomi ad osservare.
L'oro si è spinto oltre quota 1.750 dollari, salvo poi riportarsi sotto tale soglia. Quali le possibili evoluzioni nel breve?
L’oro, vista la fase Risk-on, si è indebolito durante la settimana registrando un calo dell'1,23%.
Nonostante questa leggera flessione, dopo un forte impulso rialzista che ha portato il metallo giallo su nuovi massimi di periodo, l’oro rimane con una bella impostazione al rialzo.
Sicuramente il superamento della soglia psicologica dei 1.800 dollari potrebbe portare tranquillamente le quotazioni ai massimi storici, registrati nel 2011, in area 1.900 dollari.
L’enorme massa di liquidità immessa dalle Banche Centrali, come affermavo nelle precedenti analisi, ha favorito il rialzo dell’oro il quale viene visto come valuta “di riserva” rispetto alle altre valute.
Dal punto di vista operativo la mia view continua a rimanere long e valuterei questa flessione per aprire posizioni long su base settimanale con primo target in area 1770$.