Attenzione a come utilizzare i permessi 104: cosa dice la legge

by

Attenzione a come utilizzare i permessi 104! Cosa dice la legge?

Moltissimi lettori si saranno chiesti come utilizzare i giorni di permesso retribuito in virtù della legge 104 senza incorrere in alcun rischio. Se è possibile usufruire dell’agevolazione, non occupandosi h24 del familiare disabile, senza rischiare di essere licenziati.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza al riguardo, anche alla luce dei diversi interventi della Cassazione.

I permessi della legge 104

I permessi della legge 104 devono essere utilizzati per assistere il familiare disabile.

Il fine è quello di tutelare le persone disabili evitando che i giorni di permesso si trasformino in un’occasione per il lavoratore per riposarsi o per fare ponte a lavoro.

Non sono pochi i lavoratori che negli anni hanno usufruito, in modo improprio, delle agevolazioni.

Attenzione a come utilizzare i permessi 104! Possono i giorni di permesso essere utilizzati anche per attività diverse da quelle assistenziali?

I lavoratori che nei tre giorni di permesso previsti dalla legge 104 abusano del diritto che la legge gli riconosce, rischiano il licenziamento.

Questo non vuol dire che i lavoratori che assistono un familiare disabile usufruendo dei permessi debbano necessariamente assisterlo ininterrottamente tutta la giornata.

La Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 21529 del 20 agosto 2019 ha chiarito le regole per i lavoratori stabilendo in quali casi rischiano il licenziamento.

Anche qualità non solo quantità

La Cassazione ha sancito un importante principio secondo cui nel valutare i casi di abuso del diritto non bisogna considerare solo il parametro quantificativo ma anche quello qualificativo.

Guardare, dunque, non solo alla quantità ma anche alla qualità dell’assistenza prestata.

E’ importante, infatti, valutare l’aiuto prestato in favore del familiare nella sua globalità.

E’ importante che vi sia un nesso causale tra l’assenza dal lavoro del dipendente e l’assistenza del familiare disabile.

Il lavoratore resta, dunque, libero di prestare assistenza anche in un determinato orario purchè siano sempre rispettate le necessità del proprio familiare affetto da disabilità.

Quindi la Cassazione ammette le attività diverse da quelle assistenziali purchè connesse all’assistenza del familiare.

Cosa non deve fare il lavoratore quando usufruisce dei permessi

Nei giorni in cui il dipendente usufruisce dei permessi, lo stesso è libero di graduare l’assistenza al parente secondo orari e modalità flessibili che tengono conto, innanzitutto, dell’esigenze dell’handiccapato.

I giorni di permesso non devono tradursi in periodi di ferie, cui il dipendente può attingere a proprio piacimento, e durante i quali non si dedichi ad alcuna attività in favore dell’assistito.

Durante i giorni di permesso il lavoratore deve, dunque, dedicarsi agli impegni legati all’assistenza del familiare.

Il concetto di assistenza deve essere inteso in senso ampio, dovendosi configurare l’abuso dei permessi solo qualora il lavoratore li utilizzi per altre attività. Attività estranee all’aiuto in favore del disabile.

Le attività svolte dal lavoratore con i permessi 104 non devono ridursi alla mera assistenza personale al familiare disabile presso l’abitazione, ma possono comprendere ogni azione che lo stesso non sia in grado di svolgere autonomamente.

Questo significa che il lavoratore che rispetta le necessità del familiare affetto da disabilità pur svolgendo attività extra assistenziali non potrà essere licenziato.

Approfondimento

Sempre meno assegni d’invalidità: ecco i motivi