Presentata proposta per etichettatura in base metodo allevamento

Per un sistema nazionale univoco e volontario

Roma, 25 mag. (askanews) – E’ stata presentata stamattina da CIWF Italia e Legambiente una proposta per l’etichettatura secondo il metodo di allevamento per il settore suinicolo. Le associazione, insieme a Rossella Muroni (Gruppo LeU) hanno illustrato i contenuti della proposta di legge per un sistema volontario di etichettatura in zootecnia.

Attraverso una tabella, le associazioni hanno delineato, seguendo il metodo di allevamento, i 4 livelli che definiscono diversi potenziali di benessere negli allevamenti suinicoli e che devono essere indicati chiaramente in etichetta. La proposta sulla etichettatura prevede l’istituzione di un sistema nazionale univoco e volontario di etichettatura che, con una chiara grafica, tuteli i cittadini veicolando informazioni trasparenti. Il sistema prevede più livelli per ogni specie che siano distinguibili attraverso l’indicazione del metodo di allevamento e l’eventuale uso delle gabbie.

Le due iniziative nascono dal sempre più evidente bisogno di chiarezza riguardo alle informazioni veicolate sulle etichette. Infatti, mentre cresce l’interesse dei cittadini sulle condizioni degli animali negli allevamenti, le etichette sui prodotti di origine animale sono sempre più vaghe, spesso fuorvianti, confondendo così, invece che aiutare, i consumatori che sono alla ricerca di prodotti più rispettosi del benessere animale.

La penalizzazione derivante da questa situazione non riguarda solo gli animali e i consumatori, ma anche gli allevatori. Chi, infatti, si impegna a fare meglio, viene penalizzato perché non c’è modo per farsi riconoscere nella giungla dei claim “benessere animale”, “genuino” e “naturale”. Ne ha parlato in conferenza stampa Arnaldo Santi, Responsabile Marketing di Fumagalli Industria Alimentari, che da anni è impegnato in un reale miglioramento delle condizioni dei suini nei suoi allevamenti. Allo stato attuale, però, nessuna norma univoca nazionale riconosce valore al suo impegno.

L’etichettatura secondo il metodo di allevamento non è solo un mezzo fondamentale per permettere ai cittadini di fare scelte più consapevoli e rispettose del benessere animale, è anche uno strumento a disposizione del Governo per indirizzare i fondi verso allevamenti che hanno migliori caratteristiche di sostenibilità, producono prodotti con migliori qualità nutrizionali[ii], hanno bisogno di un minore uso di antibiotici, e possono quindi diventare la cifra del nostro Made in Italy all’estero. La transizione verso un sistema alimentare sostenibile è sempre più necessaria nel momento in cui il cibo viene sempre più percepito come bene comune e non abbiamo solo bisogno di “sfamare” i cittadini, ma di nutrirli con cibo sano, prodotto con ridotti impatti – e relativi costi economici per la società – sull’ambiente e la salute umana, tutelando così non solo gli animali, ma anche gli allevatori.