Dal giallo sugli sputi al nodo quarantena (che resta): come funziona il protocollo sulle partite
by Enrico FerrazziQuasi quaranta pagine per ripartire. Nel tardo pomeriggio di ieri, con un giorno di anticipo rispetto ai programmi, la FIGC ha trasmesso al Ministro Spadafora il protocollo sulla ripresa delle partite. Poche novità sotto il profilo sanitario, molte regole sull’organizzazione concreta del giorno gara, e tante speranze. Il documento passerà ora al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico, e giovedì 28 maggio lo stesso Spadafora incontrerà le componenti federali per una risposta definitiva. L’obiettivo della Serie A è ripartire il 13 giugno, ma la data del 20 acquista consensi crescenti tra i club che vogliono ricominciare.
Stadio, spogliatoio e campo - Lo stadio sarà diviso in tre zone: area tecnica, spalti e area esterna. Ognuna di queste zone potrà avere massimo 130 persone, ma in totale dovranno essere al massimo 300. E in Serie B e Serie C è previsto un numero proporzionalmente minore. Nelle tre ore di momento gara potranno esserci i 22 giocatori in campo, le 24 riserve e i 30 membri dello staff, oltre a massimo 6 raccattapalle. Regolamentato anche il numero di steward e membri della sicurezza, oltre che dei giornalisti (massimo 10 a partita, a cui va ad aggiungersi il personale necessario per la messa in onda a livello televisivo). Le squadre arriveranno allo stadio in orari diversi (1h40’ prima quella ospite, 1h30’ quella di casa) e ogni rosa su più mezzi possibile. Per gli spogliatoi, è suggerito l’utilizzo di più stanze possibili in modo da separare titolari, portieri e riserve. Poi squadre in campo in momenti diversi senza strette di mano, foto di gruppo, mascotte o bambini di accompagnamento.
Interviste - Le intervista a fine primo tempo e fine partita dovranno rispettare la distanza di 2 metri fra intervistatore e intervistato. La mixed zone sarà chiusa. Nelle conferenze stampa domande via skype o whatsapp, possibile la presenza di massimo 3 rightholders.
Requisiti igienico-sanitari - I giocatori si misureranno la temperatura corporea, utilizzeranno disinfettanti, alimenti confezionati, bottiglie personalizzate e comunque distanza di 2 metri negli spogliatoi. Docce singole o da svolgersi preferibilmente a casa o in albergo, dove peraltro è consigliato l'uso di camere singole.
Arbitri - I componenti la squadra arbitrale dovranno arrivare 1h45’ prima della partita, ciascuno con la sua macchina. I calciatori non potranno protestare con gli arbitri e comunque in generale non dovranno avvicinarsi al di sotto del metro e mezzo di distanza. In caso di comportamenti contrari alle regole di sicurezza (sputi, abbracci) i calciatori saranno passibili di ammonizione, anche se la misura è al momento soltanto ipotizzata e manca un protocollo concreto per le sanzioni arbitrali.
Quarantena - Resta lo scoglio più complicato da superare. Il protocollo inviato ieri non presenta particolari novità rispetto alle regole previste in quello per gli allenamenti: in caso di contagio di un giocatore, isolamento di 14 giorni per tutta la squadra, con la possibilità di continuare ad allenarsi ma senza contatti col mondo esterno. La speranza esplicita è che, in base all’andamento dei dati epidemiologici da qui alla ripresa, si possa rivedere questa procedura, che altrimenti rischia di essere una vera spada di Damocle sulla conclusione del campionato.
Test - Anche in questo caso, nessuna novità rispetto al protocollo sugli allenamenti: tamponi ogni 4 giorni, test seriologici alla ripresa e poi ogni 15 giorni. L’idea è di modulare i tamponi il giorno prima delle gare. E grandi speranze sono riposte nei test molecolari basati sulla saliva, che danno risposte in tempi rapidissimi. Anche qui, come per la quarantena, la speranza è che l’andamento dei dati sul contagio possa portare il governo e il CTS a dire sì a eventuali norme più “leggere” da qui alla ripresa concreta del campionato.